sabato 22 giugno 2019

DAI NOSTRI INVIATI

PARIGI AIR SHOW:
LUCI E OMBRE DI UN SETTORE FONDAMENTALE


Si chiude oggi il Salone Aeronauitico di Parigi, giunto alla sua 52a edizione, un appuntamento biennale molto importante nel settore.
Le noti dolenti vengono soprattutto dal mercato civile, dove la Boeing ha ancora bloccata a terra la sua flotta di B-737 Max8, vale a dire l'ultima versione di un velivolo apparso negli Anni '60, un successo straordinario, fino a questa versione e a due gravi incidenti nel giro di pochi mesi, dovuti a problemi del software. Flotta di 360 velivoli già consegnati a terra da fine febbraio/inizio marxoe mega contenzioso legale. E' stato annunciato una lettera d'intenti per ben 200 macchine per 5 importanti compagnie, ma tutto rimarrà fermissimo fino alla soluzione del problema.
Ma anche nell'altro grande produttore mondiale  vi è un problema, non tecnico ma commerciale. Fra meno di due anni si chiuderà la catena di montaggio dell'Airbus 380, l'enorme velivolo a due ponti passeggeri che però a problemi per far imbarcare sbarcare rapidamente i passeggeri dato che pochi aeroporti sono attrezzati per questo velivolo. Se si considera che la produzione è partita nel 2003 e si fanno due conti, si capisce che non sono stati ripresi i denari (tanti) dell'investimento iniziale. Comunque Airbus ha superato la Boeing come ordini annunciati, in un momento comunque di fiacca del mercato.
Veniamo al settore militare.
Nessuna grande novità e sui piazzali era in mostra un F-15 E mentre si parla se realizzare la versione X. Ricordiamo quando nel 1972 apparvero i primi disegni del velivolo e nonostante una infinità di aggiornamenti e una formula indovinatissima, siamo vicino al mezzo secolo di vita! Stesso discorso per l'F-16, per i quali si prospetta un grande mercato dell'usato e che è ancora in produzione. 
Per quanto riguarda l'F-35, prosegue l'inserimento in servizi e le operazioni reali. La Turchia rischia di essere tagliata fuori dal programma e bisognerà decidere dove realizzare le oltre 700 parti (anche estremamente semplici) che venivano fornite a tutti gli F-35 realizzati. Ma questo non è un grosso problema.
I russi hanno portato solo modellini in quanto i loro mercati sono ben delineati e difficilmente espansibili mentre nel civile anche per loro le cose non vanno bene in quanto i tentativi di introdurre nuovi modelli sono praticamente falliti, come nel caso del Sukhoi 100, acquistato in pochi esemplari. Assenti con propri velivoli anche i cinesi, salvo un FJ-17, realizzato in collaborazione con il Pakistan (di cui portava le insegne, non proprio il velivolo più moderno.
Per quanto riguarda i grossi programmi, vi era un modello 1:1 del futuro FCAS franco-tedesco e ora spagnolo, così come un modello del TEMPEST britannico, a cui potrebbe partecipare l'Italia che già dovrebbe fornire l'elettronica. Uno scontro commercialmente molto importante all'interno dell'Europa con forti risvolti politici ed economici.
Qualcuno ha grosse ambizioni (e mezzi insufficienti), come la Turchia che si è presentata con il solito "modellone" addirittura di un caccia bimotore! Di ambizioni di questo tipo è piena la storia dei programmi aeronautici non finiti.
L'Italia era rappresentata in primo logo da Leonardo che ha presentato un grande drone, l'XPLORER, e l'eccezionale accoppiata per l'addestramento M-345/M-346, "scappata via" prima della chiusura del salone in quanto richiestissima per dimostrazioni. Il settore elicotteri va molto bene e solo ora Airbus ha presentato il suo nuovo H-160, concorrente del AW-169, macchina molto interessante. Intanto è stata annunciata la collaborazione di Ankara per il nuovo AW-249 d'attacco a cui potrebbe associarsi anche la Polonia, con una base di velivoli iniziali molto interessante.
Su RAIDS di luglio i lettori troveranno tutta una serie di altre novità e splendide immagini dal solone di Parigi. Comunque seguiranno altri aggiornamenti sul nostro Blog

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