domenica 2 settembre 2018

TASER IN ITALIA: FINALMENTE! 


Con circa 20 anni di ritardo, il sistema Taser sarà distribuito, in via sperimentale, dal 5 settembre e in 30 esemplari, in 11 città italiane (Milano, Firenze, Padova, Catania, ma non Roma). Il drappello d'imbecilli asserragliato in qualche commissione alle Nazione Unite non ha trovato nulla di meglio da fare (tanto vengono comunque ben retribuiti in ogni caso) che definirlo "strumento di tortura", offendendo i cittadini di Francia, Regno Unito, Svizzera Finlandia, Nuova Zelanda e via così, dove è utilizzato da anni.
Il suo impiego non è innocuo  come quello del fischietto o della paletta ma ha risolto decine di migliaia di situazioni pericolose. E' uno strumento da usare a ragion veduta, nelle circostanze previste ma ricordiamo che registra ora e modo di utilizzo, per cui se si danno scosse multiple lo registrano. Fino ad oggi ne esistevano solo due esemplari presso il GIS.
Verrà distribuito a Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, che sicuramente si sentiranno più protetti senza dove estrarre l'arma da fuoco, un elemento "intermedio" molto apprezzato in fior di democrazie (e infatti nei regimi oppressivi non la si utilizza passando a ben altri sistemi più coercitivi). Chi porta "peace maker" o ha problemi di cuore, riceve l'ordine del medico di non agitarsi, per cui non deve agitarsi o compiere attività aggressive.
Volete sapere perché il sistema Taser è così avversato? Perché sicuramente sarà un deterrente per chi aggredisce le forze dell'ordine, magari prendendole a bastonate per lunghi minuti o comunque aggredendole forti del numero. 
Al ministro Salvini, fautore di questa meritoria iniziativa, vogliamo anche ricordare la necessità di rivedere anche la dotazione di spray al peperoncino. Non è possibile che chi deve tutelare l'ordine abbia in dotazione le stesse bombolette che possono essere acquistate da un sedicenne. Servono erogatori più grandi e capaci, meglio ancora a getto balistico, per poter operare a qualche metro di distanza, salvaguardando la sicurezza degli operatori (lo spray è molto meno impattante del Taser, che fa andare a terra il soggetto). Addirittura la dotazione attuale viene realizzata con un dosaggio particolarmente basso, solo per l'Italia, per giunta con un aggravio dei costi rispetto ai dosaggi utilizzati in tanti paesi. Ci sembra giunto il momento di rivedere anche questi equipaggiamenti. E al fianco della pistola lo vorremmo obbligatorio presso il personale della Polizia Locale, sempre più esposto alle aggressioni, come ci riporta la cronaca.

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