lunedì 5 novembre 2018

LA FREGATA ADMIRAL MAKAROV IN MEDITERRANEO
 
 
La moderna fregata russa ADMIRAL MAKAROV, stanziata normalmente in Mar Nero, ha raggiunto il Mediterraneo, passando il Bosforo. E' armata anche con missili di crociera KALIBR ed è una delle unità più recenti di Mosca, afflitte dalla presenza di molte navi datate. 
Al momento è entrata in mediterraneo orientale, supportando l'intervento russo in Siria.

VIDEO DEL CONFRONTO CINA/USA 
NEL MAR CINESE MERIDIONALE
 
 
E' stato pubblicato il video dell'incontro molto ravvicinato, lo scorso 30 settembre, fra un caccia cinese classe Liyuang II e il cacciatorpediniere statunitense DUCAN, mentre quest'ultimo transitava nei pressi di uno scoglio facente parte delle isole Spatley, nel Mar Cinese Meridionale, fra Filippine e Vietnam.
L'unità cinese via radio minacciava "conseguenze" se la nave statunitense non mutava rotta, cosa che non è avvenuta. 
Pechino tenta d'imporre la legge del più forte rispetto ai paesi della regione.

LA GRU DEL BACINO
FINITA SUL PONTE DELL PORTAEREI RUSSA 


Si iniziano ad avere maggiori dettagli circa l'incidente in cui è stata coinvolta l'unica portaerei russa, la ADMIRAL KUZNETSOV, lo scorso 30 ottobre.
La gru del bacino che si è abbattuta sull'unità mentre il primo affondava sbandando pesantemente, si è sfracellata sul ponte di volo ed è ancora li, di traverso. I problemi maggiori non hanno riguardato il lato destro ma il lato sinistro dell'unità, dove la gru è impattata con maggior velocità, per la superiore velocità angolare, provocando un ampio squarcio sulla fiancata.
Peggio sarebbe andata se fosse stata investita l'isola dell'unità, con le sue delicate apparecchiature elettroniche.
Ancora si sostiene che è stato un black-out elettrico a causare il disastro ma non si capisce perché non sono intervenuti dei generatori elettrici d'emergenza né altri sistemi d'emergenza.
Comunque l'unità ha necessità di riparazioni ulteriori mentre il bacino galleggiante, lungo 330 metri e in grado di ospitare unità fino a 80.000 tonnellate, è affondato completamente  con le due grandi gru praticamente distrutte. Il mare in quel punto è profondo nonostante la vicinanza della costa. Il bacino potrebbe essere coricato su di un fianco.
Stiamo cercando di capire se, come affermato da alcune fonti, non esistono altri bacini nel Mar Artico in grado di ospitare la portaerei. Per questo dovrebbe recarsi in Mar Nero, una navigazione certo non breve.

CANNONI NAVALI ITALIANI 
PER LA MARINA TEDESCA
La Marina tedesca ha ordinato 7 pezzi da 76/62 mm SUPER RAPIDO per le sue nuove fregate K-130. Le fregate ordinate sono 6 ma un complesso sarà tenuto in riserva. Il pezzo è in grado di utilizzare i proiettili guidati (sostanzialmente per intercettare missili navali in avvicinamento che facciano delle manovre finali) DART del sistema STRALES e il proiettili a lunghissimo raggio VULCANO, con sistema di guida GPS, entrambi in grado di offrire prestazioni uniche al momento.
La marina di Berlino aveva già ordinato il pezzo Leonardo da 127/64 mm LW per le sue nuove fregate F-125, sconfiggendo la concorrenza interna e internazionale. Le stesse fregate dispongono di torrette armate con una 12,7 mm HITROLE sempre di Leonardo, uno dei migliori complessi di questo calibro.
La Marina tedesca è cliente dell'industria dell'artiglieria navale italiana fin dagli Anni '60, quando sulle sue unità sottili d'attacco iniziò ad installare complessi da 40/70 mm della Breda, utilizzati anche per la difesa antiaerea delle basi. Poi fu la volta del 70/62 mm COMPATTO su numerose unità, a partire dagli Anni '70 fino a giungere alla situazione attuale.
Il 76/62 mm oggi è installato a bordo di unità navali di quasi sessanta marine e costituisce un assoluto punto di riferimento mondiale. La cadenza ufficiale del SUPER RAPIDO è di 120 colpi al minuto ma a RAIDS risulta che questo valore possa essere anche superiore. Il munizionamento VULCANO è stato scelto recentemente, in calibro 127 mm, per le nuove unità statunitensi, a riprova delle sue eccezionali quyalità operative.

TRE PROGRAMMI PER LA MARINA MILITARE
 
 
La Marina Militare ha reso noto tre programmi per il futuro. Il primo riguarda l'attesa 3 tranche con due nuovi sottomarini U-212 modificati. Ovviamente si tratta di un passo importante se si vuol mantenere il potenziale navale italiano, ricordando che i battelli per la M.M. hanno una garitta più grande per consentire la fuoriuscita d'incursori subacquei.
Il secondo prevede la realizzazione di una nave salvataggio per sottomarini e del relativo veicolo ausiliario imbarcato, dato che l'ANTEO, attualmente in servizio, ha molti anni sulle spalle. Era anni che si attendeva questa annuncio, ricordando che non molti paesi hanno di queste possibilità operative e addirittura alcuni paesi contano per il soccorso in profondità proprio sull'unità italiana.
Il terzo riguarda l'aggiornamento dei missili antinave TESEO Mk.2, non solo migliorato in diverse componenti ma probabilmente in grado di colpire anche bersagli terrestri di alto valore.
 

venerdì 2 novembre 2018

RIUSCITO ESPERIMENTO ANTIMISSILE STATUNITENSE
 
 
Il cacciatorpediniere FINN dell'US Navy ha lanciato con successo un missile Standard SM-3 IIA contro un missile balistico, intercettandolo a circa 600 km di altezza, dimostrando le reali capacità dell'arma, destato notevole interesse fra gli specialisti.
Essendo installato su unità navali, il sistema ha una grande manovrabilità strategica.
Ovviamente l'esperimento era destinato a chi, come Iran e Corea del Nord, minacciano di lanciare o lanciano missili a media portata.

giovedì 1 novembre 2018

COOPERAZIONE FRA GERMANIA E LITUANIA

La notizia è passata quasi sotto silenzio ma è di quelle significative. La brigata Corazzata Lituania LUPI D'ACCIAIO sarà gemellata con una delle due panzer divisioni attualmente facenti parte dell'Esercito tedesco (la 1a e la 10a).
Questo significa collaborazione tecnica e integrazione e anche esercitazioni insieme. In qualche maniera le forze armate tedesche tornano nei paesi baltici, cosa che non farà piacere a Putin ma che è la conseguenza della sua politica.
Per ora Berlino si era ben guardata dal lasciare intendere un suo interesse verso l'Europa orientale, visto certi precedenti storici, Ma dopo la Polonia ora sono i tre piccoli stati baltici a volere una maggiore protezione da parte della NATO. Basta pensare che i nostri velivoli TYPHOON sono stati graditissimi ospiti alla parata nazionale lettone, avvenuta mentre erano in servizio in quel paese per attività di controllo aereo e far cessar i sorvoli illegali dei velivoli russi diretti nell'enclave di Kalinigrad, approfittando del fatto che i tre paesi baltici non possedevano adeguati sistemi di difesa aerea.
Putin ha voluto rafforzare l'enclave di Kalinigrad (Prussia Orientale prima della completa pulizia etnica applicata dopo il 1945), schierandovi nuove armi e oggi arrivano le conseguenze. La sua politica ha perfino fatto mutare le scelte dei politici scandinavi, notoriamente poco avvezzi a cercar grane internazionali.
Qualcuno a Mosca inizierà a pensare che forse le scelte in politica estera non sono state felicissime anche perché cresce l'astio verso le minoranze russe nei paesi già inglobati nell'orbita sovietica (i paesi baltici, indipendenti dal 1918, furono invasi nel 1939, dopo il famigerato patto Molotov-Ribentropp). 
Le truppe della NATO che hanno recentemente iniziato manovre nei paesi baltici, sono state accolte in modo entusiasta, così come le piccole forze di reazione dislocate su questi territori, di cui fanno parte anche militari italiani (anche se in Italia la cosa viene tenuta a bassissimo profilo per non urtare Putin).
I tedeschi, potenza economica, stanno tornando, seppur lentamente, in gioco sul piano della politica internazionale, dopo 70 anni di marginalizzazione sostanziale per quanto riguardava i militari. Per esempio, i TYPHOON tedeschi non partecipavano alla rotazione nei paesi baltici, per non doversi confrontare con i velivoli russi. Voci indicano come anche questa restrizione potrebbe cadere. Dipende anche da quanto accadrà in politica interna tedesca, dove la Merkel è in gravissima difficoltà e non si ripresenterà all'elezioni.