venerdì 8 settembre 2023

 CROSETTO RICEVE VANNACCI


Come richiesto dal generale di divisione Roberto Vanacci, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricevuto l'alto ufficiale, come da lui richiesto "per motivi personali", come nei suoi diritti. Inutile spiegare le polemiche sul libro del generale. Noi, a differenza di altri, non pretendiamo di disguisirne avendone letto solo qualche frase. Certo è che alcune delle critiche sollevate ci sono apparse attacchi di natura strettamente politica che poco hanno a che fare con il libro. 

Qualcuno si è spinto a domandare: "come ha fatto uno come Vannacci a diventare generale". Qui siamo di fuori dai commenti normali e dalle critiche legittime. Noi Vannacci l'abbiamo incontrato in luoghi come Bulo Burti (località fra Mogadiscio e il confine con l'Etiopia), in Bosnia-Erzegovina o a Kabul, giusto per fare tre esempi. Prendete la copertina del nostro libro "Col Mochin, la punta della lancia", e se andate a vedere chi siede accanto all'autista, con un razzo anticarro Apilas sul roll-bar, noterete l'allora tenente Vannacci. E ci dispiace di non essere stato con lui e i suoi colleghi in Ruanda (impegnati com'eravamo nell'"operazione matrimonio"), in quella che riteniamo una delle più rischiose missioni delle Forze Armate italiane.

Che qualcuno che non capisce niente di cose militari si permetta certi commenti ci sembra veramente fuori misura. Libero di farlo ma sarebbe come se noi commentassimo il calcio, con l'aggravante di fare giudizi pesanti, addirittura offensivi. Vannacci è capace di difendersi da solo ma così come abbiamo criticato il fatto che non abbia chiesto l'autorizzazione all'iniziativa editoriale, dobbiamo dire che ha fatto uscire allo scoperto il peggio di coloro che ritengono ancora i generali italiani tutti emuli di Bava Beccaris e golpisti, ricordando che nella storia d'Italia l'unico colpo di stato militare fu quello del 25 luglio 1943, tanto per essere chiari.

Ora vedremo come prosegue la vicenda ma intanto il libro è in testa alle classifiche di vendita e i tanti attacchi ricevuti hanno finito per costituire una pubblicità formidabile. Probabilmente come delineato da Sun-Tzu che raccondandava di utilizzare la forza del nemico per sconfiggerlo. Per fortuna però qui siamo di fronte a un confronto non cruento.

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