martedì 9 luglio 2019

CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 



Ieri si è riunito il Consiglio Supremo di Difesa. Il tema principale è stato il controllo dell'immigrazione clandestina, a cui parteciperanno, in modo più intenso uomini e mezzi della Difesa.
Parliamoci chiaro. Nel 1997, con il governo Prodi e ministro dell'Interno Napolitano (ribadiamo i nomi: Prodi e Napolitano) la Marina ebbe l'ordine di bloccare i traffici clandestini (persone, armi e droga) e si trovò coinvolta nel drammatico episodio della corvetta SIBILLA, con un danno d'immagine non leggero e il comandante linciato dai mezzi d'informazione.
Ma vogliamo anche ricordare che chi effettuava certi traffici illegali e non voleva capire che la musica era cambiata, si ritrovò una mattina con i gommoni squarciati e i motori fuori servizio. Ripetiamolo per la terza volta i nomi di chi condusse questa politica: Prodi e Napolitano.
Bene, oggi finalmente si è capito che bisogna sorvegliare certe coste e certi tratti di mare, bloccando i sorgitori di certi traffici. Per la Tunisia non vi sono grossi problemi ma per la costa intorno a Tripoli ci vuole attenzione in quanto nella zona è in atto un conflitto.
Servono pattugliamenti aerei e navali che segnalino movimenti anomali, soccorrano chi si avventura in alto mare su imbarcazioni pericolosissime, fino all'arrivo delle forze di polizia locali che termineranno l'intervento nei modi più appropriati.
Non deve più accadere che unità navali giungano, con clandestini, in porto o sulle nostre coste senza essere prima avvistate.
Ci sembra assolutamente opportuno acquistare altri pattugliatori aerei ATR-72. Ne sono previsti 9 (gli ATLANTIC erano 18!) e per ora sono solo 4 e in versione NP mentre a noi serve la versione ASW, per la cui trasformazione i primi quattro velivoli sono già predisposti.
Intanto sono previsti altri 10 pattugliatori revisionati per la Guardia Costiera libica. Occhio che non possiamo fornire unità solo alle forze del GNA altrimenti i nazionalisti, che controllano la maggior parte delle coste libiche, non la prendono bene.

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