sabato 8 giugno 2019

RIPARAZIONI SULLA AMMIRAGLIO KUZNETSOV



Dopo il disastroso incidente dello scorso fine ottobre, quando l'unica portaerei russa squarciò il bacino di carenaggio flottante  (l'unico della Flotta del Nord in grado di contenerla) mentre ne usciva, provocandone l'affondamento e il crollo di una delle due gru da 70 tonnellate di portata del bacino sul ponte di volo, procedono i lavori di riparazione. Solo per levare i resti della gru, furono necessari tre mesi.
Mosca aveva parlato di "danni leggeri" all'unità ma vorremmo sapere se la deformzione di un'area di circa 20 metri quadrati del ponte di volo (che pure dovrebbe essere corazzato), sia un "danno leggero".
In questi mesi, soprattutto dopo la fine dell'inverno, i lavori di riparazione sono andati avanti e ora il ponte di volo sembra tornato quasi all'aspetto iniziale. Sembra che vada avanti anche la commessa per altri MiG.29 K che sostituiranno i Su.33, in quanto riaprire la catena di montaggio dei Su.33 sarebbe troppo costoso. Piccolo dettaglio: i MiG.29 hanno prestazioni inferiori rispetto ai Su.33.
Inoltre senza l'unica portaerei russa i piloti dovranno, quando sarà disponibile, riprendere l'addestramento e ci oranno anni prima che possano tornare operativi. Rimane poi il problema di dove fre il carenaggio dell'unità e non solo di quyella. I bacini russi più vicini sono in Mar Nero!
L'impressine è che Putin abbia deciso di mantenere operativa l'unica portaerei di cui disponeva, solo per motivi di orgoglio, dato che è sempre stata una unità problematica e si avvicina ai 40 anni di vita, molti per una nave costruita all'epoca dell'URSS. 

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