lunedì 17 giugno 2019

IRAN ROMPE ACCORDO NUCLEARE 



L'Iran ha annunciato per bocca di un portavoce del governo che a partire dal 27 giugno inzierà a violare i termini dell'accordo sul nucleare (JCPOA) firmato con Stati Uniti e altri importanti paesi europei, aumentanto la quantità di uranio arricchito, eccedendo le quote concesse dall'accordo.
Soffocati dalle sanzioni economiche dopo che gli USA si sono ritirati dall'accordo, gli iraniani tentano con questa mossa di mettere pressione sui paesi europei affinchè aggirino le sanzione americane. 
Per l'Europa si tratta di una difficile decisione: tutti i firmatari europei, compresa la stessa UE, si sono prodigati a salvare l'acordo dopo la fuoriuscita degli Stati Uniti, ma il rischio di inimicarsi questi ultimi, che soprattutto negli ultimi mesi si sono dimostrati più che disposti a iniziare guerre economiche per risolvere controversie politiche, potrebbe essere troppo alto, soprattutto nella congiuntare economica attuale in cui l'economia del vecchio continente mostra segni di affaticamento.
Rimane da fare un'ultima considerazione prettamente politica. L'accordo firmato nel 2015 atto a rallentare il programma nucleare iraniano, per quanto si sia dimostrato efficace su questo fronte, si è dimostrato incapace di rallentare le mire espansionistiche dell'Iran in Medio Oriente, dal Libano, alla Siria fino allo Yemen.
Nonostante il governo Rouhani si sia dimostrato un interlocutore affidabile, rimane la realtà innegabile che le frange estremiste dei "guardiani della rivoluzione" (IRGC) hanno ancora una influenza troppo forte sulle decisione politiche iraniane, rendendo impossibile l'ipotesi di una normalizzazione dei rapporti politico-diplomatici ed economico-commerciali con l'Iran e di un suo rientro nella società internazionale.

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