giovedì 7 febbraio 2019

CRISI DIPLOMATICA FRA ROMA E PARIGI:
LA FRANCIA RICHIAMA L'AMBASCIATORE


La Francia ha richiamato il proprio ambasciatore a Roma, in un atto che in ambito europeo non ha precedenti.
Probabilmente è la conseguenza dell'incontro di alcuni dirigenti dei 5 Stelle con alcuni rappresentanti delle "giacche gialle" francesi ma siccome la Francia protegge alcuni condannati italiani per reati gravissimi (come Pietrostefano, condannato per l'omicidio Calabresi del 1972, primo omicidio premeditato di un funzionario statale all'inizio degli Anni di Piombo) qualche problemino lo abbiamo anche noi, per non parlare di altri e più recenti atteggiamenti di un governo chiaramente in gravissima difficoltà (e non ci vengano a dire che noi sovvenzioniamo l'opposizione violenta a Macron, come ha fatto un ministro, in quanto è ridicolo).
Se loro per decenni hanno protetto fior di terroristi, hanno poco da lamentarsi, o vogliamo ricordare quando mandarono due elementi a far saltare un ripetitore all'isola d'Elba nel 1980 (che trasmetteva per i separatisti corsi) o quando, lo stesso anno, "misteriosi" incursori piazzarono una carica subacquea contro una corvetta libica in riparazione a Genova?
Macron cerca scuse per i suo fallimento e trova una sponda in mosse non geniali di sprovveduti politici italiani, per altro sostanzialmente respinti nel loro tentativo di trovare una sponda francese, atto che non ci sembra così ostile da provocare un gesto diplomatico così grave.
In ogni caso, ricordiamoci di rioccupare di sorpresa il forte dello Chamberton (che ribattezzeremo con un meno esterofilo nome di Ciambertone), iniquamente tolto all'Italia dopo il 1945! Quei 300 metri di modifica del confine gridano vendetta. Poi penseremo a Briga, Tenda, Mentone e Nizza, lasciando stare la Corsica (perché quelli sono tosti e piuttosto ruvidi) e Biserta, in quanto di tunisini da gestire ne abbiamo già molti qui. 
Scherzi a parte, qualcosa in Europa proprio non funziona.

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