sabato 10 novembre 2018

AFFONDAMENTO DEL BACINO RUSSO: 
QUALCOSA NON TORNA 


In merito all'affondamento del grande bacino galleggiante PD-50, nei pressi del porto di Murmask, la storia del black out elettrico non torna proprio.
Un bacino galleggiante viene "affondato" o fatto innalzare sempre in orizzontale, per ovvi motivi. Nel caso del PD-50   un lato è affondato, facendo inclinare paurosamente il tutto, tanto che le due grandi gru da 80 tonnellate di portata si sono ribaltate e una è ancora "adagiata" (ma il colpo dev'essere stato molto forte) sul ponte di volo della portaerei.
Se vi fosse stato un black.out durante la manovra, con le valvole aperte, il bacino sarebbe affondato livellato e non totalmente sbadato su di un lato. Se la mancanza di corrente fosse un fattore così critico poi, ci sarebbero dovuti essere dei diesel d'emergenza. Cosa ha provocato l'allagamento, anche piuttosto rapido, di una sezione laterale?
Potrebbe essere stato un problema accidentale ma è strano perché i bacini solo ultra compartimentati, proprio per il ruolo che svolgono. Non è che con la portaerei in uscita a rimorchio, ovviamente già galleggiante, la prua ha ingaggiato la fiancata interna del bacino, provocando un ampio squarcio e il repentino ribaltamento?
Un altro elemento è che i rimorchiatori sono intervenuti molto rapidamente, nonostante fosse piena notte, forse perché erano già collegati con i cavi di rimorchio alla portaerei, operazione che non è certo rapida, specialmente senza l'equipaggio a bordo.
Siamo certi che la dinamica esatta dell'incidente verrà fuori.

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