mercoledì 17 ottobre 2018

CAMBIAMENTI NELLE MISSIONI ITALIANE

Per prima cosa rileviamo che Di Maio ha affermato che "avevamo promesso la riduzione delle spese militari e lo stiamo facendo". Non avevamo notato questa promessa e ovviamente siamo preoccupati in quanto si cercano disperatamente fondi per il "reddito di cittadinanza", misura che non ci convince assolutamente, conoscendo l'Italia e gli italiani e certe loro abitudini.
Per quanto riguarda le missioni le prospettive sono le seguenti:
- Afghanistan: Riduzione di 100 unità. Tale decremento dovrebbere essere almeno parzialmente compensato dall'aumento dei militari ucraini.
- Iraq: La missione PRESIDIUM alla diga di Mosul andrà alla conclusione visto che l'opera di consolidamento è stata portata a termine. Per questo saranno ritirati 450 militari che la conducevano. Proseguirà l'addestramento del personale locale.
- Libia: La situazione è ancora molto incerta e non sta partendo la nuova operazione di addestramento, dato che per Tripoli si combatte ancora, seppur a fasi alterne. Era in programma anche una missione al confine sud del paese per addestrare il personale di polizia locale ma è tutto "fermissimo".
- Niger : Dopo un anno dall'arrivo dei primi militari, finalmente si è svolto il primo corso, da settembre a ottobre, per la Gendarmeria locale. La previsione è che possono essere schierati altri militari italiani per svolgere altre missioni. Tutto dipende da quanto sapremo essere convincenti con i nigeri che sanno a che cosa puntiamo e rilanciano sempre le proposte. "Mal d'Africa"!
- Tunisia : A breve dovrebbe partire una missione NATO per l'addestramento delle forze di sicurezza locali e la lotta al terrorismo. L'Italia dovrebbe partecipare con 50 militari. Qui i costi sono veramente ridotti e da tempo sottolineiamo l'importanza di dare una mano a Tunisi per sconfiggere il terrorismo integralista.
Il focus delle missioni dovrebbe concentrarsi su Libia, Niger e Tunisia per tutta una serie di Motivi. Bisogna impegnarci ancora in Iraq, la cui stabilizzazione è importante mentre occorre che altri altri s'impegnino in Afghanistan, dato che in troppi hanno semplicemente ritirato i propri contingenti, in modo assolutamente frettoloso.

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