mercoledì 31 ottobre 2018

LE FORZE ARMATE E 
L'EMERGENZA LIGURIA

Con le piogge e la terribile mareggiata che hanno investito la Liguria, si sono avuti grossi danni. Per questo è stato deciso l'intervento delle Forze Armate per soccorrere le popolazioni colpite. In particolare sono intervenuti mezzi del Genio per riattivare la viabilità. Portofino è risultato addirittura bloccata via terra.

martedì 30 ottobre 2018

LA MARINA AUSTRALIANA 
FORMA UNO SQUADRONE DI TELEGUIDATI



La Marina australiana ha deciso di formare uno squadrone di velivoli telecomandanti che vedrà la presenza SCAN EAGLE ad ala fissa e Schiebel S-100 COMCOPTER ad ala rotante. I velivoli non saranno armati e serviranno per la ricognizione, operando anche da bordo di unità navali, per allargare decisamente l'orizzonte radar, dato che possono raggiungere quote decisamente superiori a quelle a cui sono installate i sistemi radar delle unità navali.
CANNONE ITALIANO PER 
I PATTUGLIATORI AUSTRALIANI 
La torretta da 40 mm MERLIN di Leonardo è stata scelta per costituire l'armamento dei pattugliatori d'altura di progettazione Lursen che saranno realizzati per l'Australia.
Il complesso italiano riprende la tradizione delle torrette navali, singole e binate, realizzate a suo tempo, con grande successo, dalla Breda. Il pezzo italiano ha ottime caratteristiche e si presta per numerosi compiti, considerando che i pattugliatori di norma non devono affrontare unità combattenti avversarie.
Il complesso MERLIN è stato presentato da pochi mesi per cui questo primo successo è veramente incoraggiante.

lunedì 29 ottobre 2018

BREAKING NEWS

GRAVE INCIDENTE AD UN BACINO RUSSO MENTRE 
AL SUO INTERNO VI ERA L'UNICA PORTAEREI

Un grave incidente, su cui non si hanno ancora molte informazioni, ha coinvolto il grande bacino galleggiante PD50, l'unico in grado di ospitare la portaerei russa ADMIRAL KUZNETSOV, mentre questa si trovava al suo interno a Roslyakovo, pochi chilometri a nord di Murmask.
Sembra che il bacino sia affondato e che due grandi gru si siano ribaltate, una delle quali sulla portaerei. Vi sarebbero una settantina di feriti. L'incidente è avvenuto non lontano da Murmask dove la portaerei stava facendo grandi lavori di manutenzione e ammodernamento.
Il bacino dovrebbe essere recuperabile anche se avrà subito dei danni seri se si sono ribaltate le sue due grandi gru. Dipende da che cosa ha colpito l'altra gru ribaltatasi. Si tratta di uno dei più grandi bacini al mondo. Rimane da capire come un simile incidente sia potuto accadere, probabilmente perché il bacino si è fortemente inclinato su di un lato.
Le agenzie russe si sono affrettate a precisare che "la portaerei non ha subito danni" ma dubitiamo che ciò sia vero avendo presente la massa delle due grandi gru del bacino, ovviamente andate distrutte.
Certo per la Marina russa è un altro duro colpo e in particolare per la sua unica portaerei. Colpito anche il prestigio del presidente Putin, il quale vuol convincere il mondo di avere  efficienti forze armate.
Quando avremo maggiori dettagli saranno subito inseriti nel blog. 

AGGIORNAMENTO

Nonostante fonti russe continuino a dichiarare che i danni alla portaerei sono stati minimi, non vengono fornite immagini di giorno di quanto accaduto, ma solo notturne! In realtà sembra che il crollo di una delle due grandi gru del bacino, che ha colpito l'unità, abbia provocato uno squarcio di 5/6 metri nell'opera morta della portaerei. Il bacino è invece completamente affondato e vi è chi parla di una rottura in due parti.
L'incidente sarebbe avvenuto mentre l'unità navale stava uscendo dal bacino galleggiante e comunque con il bacino fortemente sbandato i rimorchiatori siano riusciti a tirar furoi l'unità, non senza problemi.. Sembra che il grave incidente sia avvenuto per un black-out elettrico che ha bloccato le pompe e le valvole del bacino. Ma qualcosa d'altro deve essere andato storto.  
Le ultime notizie indicano come non sia stata danneggiata solo l'opera morta ma anche lo scafo, cosa del resto plausibile con la dinamica dell'incidente che, a quanto ci risulta, non ha precedenti per unità militari di queste dimensioni. 
Ora la Russia non ha nessun bacino nel Mar Artico in cui poter effettuare manutenzioni e riparazioni alla portaerei e al suo incrociatore a propulsione nucleare PIETRO IL GRANDE. Veramente un grosso problema.

sabato 27 ottobre 2018

CABI CATTANEO A EURONAVAL

Si è aperto Euronaval a Parigi, la fiera dedicata al settore navale militare. Vogliamo subito segnalare la presenza per la prima volta della CABI Cattaneo all'importante manifestazione, in particolare con il mezzo avvicinatore DEEP SHADOW, che era stato presentato a La Spezia lo scorso giugno. CABI ha bisogno di allargare lo spettro delle sue forniture in quanto la Marina Militare non basta. Ovviamente non si tratta dei mezzi prodotti per la Marina italiana ma di veicoli derivati, sempre molto interessanti.
CABI CATTANEO produce molti altri equipaggiamenti di punta e speciali, come RHIB particolarmente preformanti (come il CABAR) e shelter a tenuta stagna da montare sul ponte dei battelli subacquei, per il trasporto di mezzi per l'avvicinamento e altri equipaggiamenti.

venerdì 26 ottobre 2018

FESTA DEI PARACADUTISTI
 
 
Alla caserma Gamerra di Pisa è stato ricordato il 78° della Battaglia di El Alamein che coincide anche con la festa della specialità dei Paracadutisti, presente il capo di stato maggiore dell'Esercito e di un folto pubblico accorso nonostante il giorno lavorativo.
Tutta una serie di di momenti, come l'arrivo delle pattuglie partite da diversi sacrari dove riposano le salme dei paracadutisti caduti in combattimento, hanno voluto ricordare il sacrificio di tanti giovani che seppero tenere ben alto in nome d'Italia, raccogliendo anche l'ammirazione dell'avversario.
Ma oramai è lunga anche la storia nei decenni più recenti, come testimoniano nastrini e medaglie sui petti di tanti. Ma nuove sfide attendono i paracadutisti a breve, visto come si evolve la situazione internazionale.



40° DEL G.I.S.

Alla presenza del ministro della Difesa Trenta,del ministro degli Interni Salvini, del generale Nistri (comandante generale dell'Arma) nell'ambito del grande complesso della caserma Salvo d'Acquisto di Roma (dove si trova il Comando delle Unità Mobili e Speciali PALIDORO), è stato festeggiato il 40° anniversario della Formazione del Gruppo d'Intervento Speciale dei Carabinieri.
Tante i volti conosciuti che abbiamo incontrato, provenienti da altre realtà speciali delle Forze Armate italiane a cui si aggiungevano anche alcuni dei dei rappresentanti dei produttori di equipaggiamenti. Ma vi erano anche i familiari degli operatori, curiosi di vedere cosa fanno i loro cari, evento veramente raro per il semplice motivo che alcune delle tecniche utilizzate devono rimanere riservate. 
Brevi ma pieni di calore sono stati i discorsi delle massime autorità presenti. Reparti come questo garantiscono la sicurezza nazionale in situazioni molto delicate, in Italia come all'estero, collaborando strettamente con altre realtà, come il 1° Reggimento TUSCANIA e le nuove realtà operative dell'Arma per la sicurezza, anche in presenza di minacce particolarmente gravi e difficili.
Vi è stata poi una complessa dimostrazione che ha visto impegnati il personale del GIS e quello di altre componenti dell'Arma.
In pratica si ipotizzava una situazione di tensione in una città, sfociata poi nel sequestro di un gruppo di cittadini da parte di terroristi.
La dimostrazione vedeva proiettati su grandi schermi quanto avveniva fuori e dentro il grande edificio che si presupponeva occupato da terroristi, incluso il sistema Syncro Fire che consente di aprire il fuoco contemporaneamente da parte di tiratori scelti. Per questo si vedeva quello che poteva osservare dal suo canocchiale il tiratore scelto. Erano loro i primi ad intervenire, con due colpi (ma il rumore era unico) che raggiungevano la testa di due sagome (rappresentate da palloncini) che avevano in mezzo a loro un manichino che rappresentava un ostaggio. Per consentire lo sparo, dietro i manichini, sistemati su di un balcone, erano stato eretto un apposito parapalle.
Subito dopo interveniva due colonne di mezzi. Una, con veicoli RG-12 e LINCE, sfondava due barricate, con l'esplosione di due cariche (di tipo "cinematografico", con benzina innescata da una carichetta, trovandoci sempre dentro un centro abitato!), che impressionavano i presenti (e anche gli ipotetici terroristi). Fulminea, dall'altra parte, giungeva a ridosso dell'edificio, l'altra colonna, aperta da un RG-12 (un vero "apripista") e due grossi gipponi Ford muniti di rampe d'assalto superiori, con gli operatori del GIS che balzavano al primo piano dell'edificio penetrando nella struttura. I monitor ci hanno fatto vedere cosa accadeva all'interno mentre si accendeva un conflitto a fuoco e affluivano rinforzi. Due elicotteri AB-412 rilasciavano operatori del GIS sul tetto dell'edificio con il sistema del fast-rope, svolto in modo fulmineo, mentre un AB-109 circuitava sull'aria con un tiratore scelto al portellone, pronto ad intervenire.
Venivano neutralizzati vari terroristi, fra cui alcuni giunti all'improvviso con un veicolo. Subito dopo si faceva uscire il gruppo di ostaggi tenuti all'interno dell'edificio. Veniva simulata anche l'evaquazione di un ferito.
L'unico problema è che tutto si è svolto in modo rapidissimo (55 secondi per l'azione vera e propria e 6 minuti fino a quando non è uscito sul piazzale l'ultimo dei "sequestrati") ed era difficile cogliere i vari elementi dell'azione, coordinata da un'apposita centrale mobile munita di sofisticati sistemi di comunicazione. Concludevano la dimostrazione, il lancio di 4 operatori in caduta libera.
Sul numero di dicembre di RAIDS pubblicheremo un ampio servizio sulla dimostrazione, la più complessa che ci sia mai stato dato di vedere fra quelle di questo tipo.
Infine vogliamo segnalare l'abbraccio che familiari e amici hanno fatto a questi uomini dal volto coperto per motivi di sicurezza ma che loro sono in grado di riconoscere. 
Non possiamo che fare i complimenti al personale impegnato nell'azione e segnalare che anche alcuni attenti invitati stranieri, proveneinti da reparti simili, hanno manifestato il loro sincero apprezzamento. 
La speranza è che un intervento non sia mai necessario ma nel caso che lo fosse, sappiamo che potrebbe essere fronteggiato in modo adeguato.

giovedì 25 ottobre 2018

IL GENERALE VECCIARELLI CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
IL GENERALE ROSSO COMANDANTE DELL'AERONAUTICA

Come  era previsto, il capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale Vecciarelli è stato nominato, dal consiglio dei ministri, capo di stato maggiore della Difesa. Al suo posto passa il generale di squadra aerea Alberto Rosso.
L'avvicendamento si è reso possibile dopo che il genrale Graziano è passato ad un prestigioso incarico in ambito europeo.

DISINFORMAZIONE RUSSA
 
Il ministro della difesa russo, durante una conferenza a Pechino, ha affermato che l'attacco con droni contro la base aerea russa a Latakia, che provocò vari danni ai velivoli, fu guidato da un velivolo P-8 POSEIDON statunitense.
Chi ha avuto modo di osservare le immagini dei droni utilizzati in questo come in altre occasioni simili, si è reso conto che si tratta di velivoli di fattura artigianale, decisamente rozzi, difficili da coordinare da parte di un velivolo straniero, per di più un pattugliatore navale.
Il fatto è che Mosca dove giustificare lo smacco subito, per cui si sono inventati questa incredibile cooperazione.

GOOGLE MAP NON AGGIORNATO 
IN AREA MILITARE
 
Per oltre 8 anni, una vasta area a nord della famosa Area 51, non ha visto alcun aggiornamento da parte di Google Map, cosa che invece per altre zone avviene ogni 30 giorni. Evidentemente qaulcuno non voleva che certe attività avessero troppa pubblicità! 
Nella zona vengono regolarmente sperimentate nuovi armi.

DUE NUOVI TIPI DI SOTTOMARINI PER L'US NAVY
 
 
L'US Navy da qui al 2050 realizzerà due nuovi di sottomarini. Uno in grado di lanciare missili intercontinentali balistici e l'altro destinato a compiere missioni d'attacco e hunter-killer ma armato anche con missili da crociera.
La cosa impressionante, oltre alle caratteristiche dei battelli è che per il programma serviranno 29 miliardi di US$ per anno nei prossimi 30 anni.

FESTA DEI PARACADUTISTI E 40 DEL GIS:
RAIDS SEGUIRÀ ENTRAMBI GLI AVVENIMENTI

Domani, a Pisa, si terrà la festa dei paracadutisti, un appuntamento classico.
Nelle stesse ore a Roma, caserma Salvo d'Acquisto, il GIS  dei Carabinieri ricorderà il 40 della fondazione.
Entrambi gli avvenimenti vedranno la presenza di RAIDS. Ovviamente faremo dei servizi sia sul blog che sull'edizione cartacea di RAIDS.

mercoledì 24 ottobre 2018

ESERCITAZIONE CAEX II 2018

Oggi si conclude l'esercitazione CAEX II 2018, una complessa manovra organizzata dal Comando Aviazione dell'Esercito, tenutasi in Sardegna da 15 al 27 ottobre.
L'AVES ha mobilitato componenti provenienti da molte delle sue componenti in particolare quelle basate a Viterbo e a Rimini (Reggimenti ANTARE, SIRIO, ALDEBARAN, ALTAIR, SCORPIONE), del 66° Reggimento aviotrasportato TRIESTE, dell'11° Reggimento Trasmissioni, del 41° Reggimento CORDENONS, del 186° Reggimento Paracadutisti e del'8° Reggimento Genio Paracadutisti, oltre che del Comando AVES e della Centro Addestramento Aviazione Esercito di Viterbo, con centro nevralgico nell'aeroporto di Decimomannu, a nord di Cagliari.
Come avviene da qualche tempo, l'esercitazione ha avuto un carattere di forte realismo, unico sistema per far emergere le criticità.
Il 26 ottobre il grosso dei velivoli è affluito da Viterbo a Decimomannu, sono stati impartiti gli ordini e, subito dopo una rapida pianificazione, è partita l'attività.
La premessa strategica era ipotizzata in uno sbarco, a Capo Teulada, di forze corazzate e meccanizzate, a cui bisognava subito dare risposta.
All'atto tattico hanno partecipato elicotteri AW-129 D MANGUSTA, NH-90, AB-412, AW-109 K oltre ad un bimotore Donrier Do.228.
Inizialmente sono intervenuti i MANGUSTA che hanno lanciato anche due missili SPIKE che hanno colpito perfettamente il bersaglio puntiforme. Appoggiati sempre strettamente dai MANGUSTA, sono stati elitrasportati un plotone del 66° Rgt TRIESTE e due plotoni del 186° Rgt. Paracadutisti. 
I MANGUSTA utilizzavano colpi da 20 mm non esplosivi ma sempre efficaci. Sono stati trasportati poi i nuovi mortai da 81 mm che hanno aperto il fuoco. 
E' stato simulato l'abbattimento di un AW-129 e il recupero dell'equipaggio, Dato che si ipotizzava che l'area fosse minata, un CH-47 ha trasportato una componente dell'8° Rgt. Genio Paracadutisti con un cane, che, rapidamente, si è aperto un passaggio sicuro fino all'elicottero abbattuto, recuperando il personale mentre venivano evacuati anche dei feriti. 
In ultimo vi è stato l'aviolancio di rifornimenti da parte del Dornier 228.
I MANGUSTA sono sempre impressionanti e i missili SPIKE esaltano le sue potenzialità. I tempi di attuazione sono veramente serrati in quanto carburante e munizioni finiscono rapidamente e un ritardo nell'operazione potrebbe compromettere l'esito dell'operzione.
I MANGUSTA sono risultano validi e il nuovo AW-249, di cui esiste un primo mock-up in legno, vedrà accrescere velocità, autonomia e quantità del munizionamento. Molto bene i nuovi NH-90 di cui ormai sono in servizio una quarantina di esemplari. Per esempio possono trasportare  all'interno i mortai da 81 mm e il munizionamento. Si sta studiando una versione armata con due MG, risparmiando 300 kg sul peso complessivo (munizionamento incluso), potendo incrementare il carico rispetto alla presenza di MINIGUN (che richiede molte munizioni).
Sicuramente i reparti hanno dato prova di grande capacità anche se sono emersi alcuni problemi, evidenziati dal comandante dell'AVES, generale Paolo Riccò che ha seguito l'atto tattico da un elicottero, puntando alla creazione di un  vero e proprio posto comando volante.
Sul numero di DICEMBRE di RAIDS pubblicheremo un ampio resoconto dell'attività, con ottime immagini.

martedì 23 ottobre 2018

GRANDE ESERCITAZIONE DELLA NATO
50.000 MILITARI COINVOLTI

La prossima settimana inizierà l'esercitazione TRIDENT JUNCTION 2018, la più grande esercitazione NATO  da molti anni a questa parte. Saranno mobilitati circa 50.000 militari, 150 velivoli e 66 unità navali, provenienti da 28 paesi della NATO oltre a Svezia e Finlandia, una presenza politicamente molto importante in quanto indica la vicinanza di questi due paesi che pure non fanno parte della NATO.
Il messaggio politico è diretto a Putin e alla sua politica aggressiva, che sta creando grossi problemi nell'Europa orientale e nella pacifica Scandinavia. Qualora abbia in mente altri passi come quelli in Ucraina, potrebbe trovarsi di fronte ad una risposta non solo verbale, come ai tempi di Obama, giusto per intendersi. Se si preoccupano paesi come la Finlandia e la Svezia, è segno che ci sono dei problemi seri, dato che si tratta di nazioni assolutamente pacifiche ma anche pronti a difendere la propria indipendenza.

LA FRANCIA PENSA AD UNA NUOVA PORTAEREI
 
La Marina francese sta pensando alla realizzazione di una nuova portaerei destinata ad affiancare e poi sostituire la DE GAULLE, a propulsione nucleare, attualmente in servizio. Una decisione dovrebbe essere presa nel 2020. Si parla di un costo fra i 5 e i 7 miliardi di Euro per il solo scafo a cui bisogna poi aggiungere la componente imbarcata.
Avere una sola unità portaerei è un limite perché quando l'unità è ai lavori, la disponibilità cade a zero unità. La nuova unità dovrebbe essere in grado d'imbarcare i velivoli che saranno realizzati nel futuro.

lunedì 22 ottobre 2018



IL BELGIO SCEGLIE GLI F-35

Oggi è giunta direttamente da fonti del governo, primo ministro e ministro della difesa, la notizia che l'aereonautica belga ha scelto gli F-35 per sostituire i suoi F-16. L'annuncio ha colto molti osservatori di sorpresa poichè sembrava che la scelta sarebbe ricaduta sull'Eurofighter Typhoon, prodotto da un consorzio che riunisce Gran Bretagna, Italia, Germania e Spagna, ma già dall'ultimo vertice NATO di luglio giravano voci sull'adozione da parte del Belgio del caccia di casa Lockheed Martin. A nostro avviso una moderna versione del TYPHOON  avrebbe rappresentato una scelta più bilanciata e forse meno costosa.
Il contratto d'acquisto prevede la consegna di 34 velivoli entro il 2023, per un costo stimato di 3,6 miliardi di euro. Lo stabilimento di Cameri (Novara) produrrà una parte consistente di questi velivoli, con un significativo carico di lavoro. 
Al Governo, dove qualcuno parla del taglio del numero di F-35 per l'Italia, ricordiamo che a Cameri è stato fatto un grosso investimento e che un taglio ulteriore sul numero dei velivoli porterebbe ad una drastica riduzione di ordini dall'estero e del carico di lavoro, un autentico disastro industriale.





 

domenica 21 ottobre 2018

CONSEGNATO UN PATTUGLIATORE
ITALIANO ALLA LIBIA



L'Italia ha consegnato la vedetta FEZZAN alla Libia. Si tratta di una unità ex Guardia di Finanza revisionata completamente che sarà utilizzata per il pattugliamento e la repressione dei traffici illegali, incluso quello delle persone. Fra due settimane dovrebbe seguire un'altra unità simile.
I flussi di clandestini dalla Libia si sono drasticamente ridotti in questi mesi.
TRAMP VUOLE DENUNCIARE
IL TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE NUCLEARE


Donald Trump minaccia di abbandonare il trattato firmato, oltre 30 anni or sono (nel 1987) da Ronald Reagan e Gorbaciov.
Il presidente statunitense si è stufato di minacce neppure troppo velate e nota che il quadro strategico è completamente mutato e oggi i pericoli vengono anche da paesi comne la Cina Popolare e altre realtà.
In realtà la Russia aveva già violato l'accordo bilaterale, ma l'amministerazione Obama si era ben guardata dal farlo rilevare, confermando il giudizio disastroso in politica estera. Con Trump queste cose non passano e invece di prendersi a sua volta delle libertà in modo "segreto", il presidente statunitense, come suo costume, ha mirato al bersaglio grosso, non dimenticando anche la politica estera di questi ultimi anni, decisamente aggressiva.

venerdì 19 ottobre 2018

I VELIVOLI STATUNITENSI INVECCHIANO
 E I COSTI AUMENTANO

Si tratta di una legge che conoscono anche i proprietari delle vetture. Quando un mezzo invecchia, i costi per mantenerlo operativo aumentano. E questa legge vale anche per i velivoli.
In genere si pensava che nel tempo i costi aumentassero dell'1/3% all'anno ma sembra che in alcuni casi tale valore salga al 7%, creando dei problemi economici.
L'USAF ha analizzato i costi di 13 velivoli che ha nei ranghi: dal B-52 al grande UAV GLOBAL HAWK. E' emerso che 9 di queste macchine hanno problemi di questo tipo.
La cosa non deve stupire se si pensa all'età di macchine come i B-52 e i C-130 delle prime versioni. Un'attenta manutenzione ne ha prolungato la vita a valori altissimi ma i costi crescono.
Il problema è che i nuovi aerei, specialmente i più sofisticati, hanno costi di sviluppo molto alti, per cui le amministrazioni hanno rinviato ogni decisione.
Questo processo riguarda ovviamente tutti i velivoli. Sembra che i russi stiano spendendo una fortuna per mantenere operativi i loro velivoli più vecchi, come i Tupolev Tu.95 o i bombardieri Tupolev Tu.22 M BACKFIRE, macchine concepite per essere sostituite più che per essere aggiornate.
Più i velivoli sono sofisticati e più i costi aumentano. per questo un addestratore primario può rimanere in servizio molto più a lungo che non un velivolo da combattimento sofisticato. 
In base a queste leggi, non poche aeronaitche militari non hanno più velivoli da combattimento operativi, specialmente quelle dei paesi con meno fondi, magari prima mantenute grazie ai "prezzi politici" praticati dai loro fornitori, in particolare dall'Unione Sovietica.
84 MH-139 PER L'USAF:
ALCUNE INFORMAZIONI AGGIUNTIVE  


Lo scorso 25 settembre, è stata annunciata la vittoria dell'elicottero AgustaWestland MH-139, parente stretto del diffuso AW-139 (oltre 900 velivoli consegnati a tutt'oggi e ordini per centinaia di altri), nella gara per una macchina destinata a sorvegliare i siti balistici dei missili strategici stanutensi, un compito molto delicato, dove attualmente vengono utilizzati i vecchi UH-1.
Il contratto complessivo è per 2,4 miliardi di US$, quindi una cifra importante e include 84 velivoli.
Le macchine saranno realizzate nello stabilimento di Philadelphia della AgustaWestland, che già produce questa macchina per il mercato americano e vari utilizzatori istituzionali statunitensi.
La macchina di AgustaWestland ha vinto perché è affidabile (ne volano già 900 e molti altri sono in consegna), economica e facile da mantenere operativa.
I nuovi elicotteri dovranno proteggere i silos con i missili balistici da incursioni terrestri e aeree, incluse quelle con UAV. Per questo le macchine saranno dotate di camera termica e potranno sfruttare la loro grande velocità, grazie al carello a scomparsa.

COME FUNZIONA IL  
MONDO DELL'IMMIGRAZIONE:
IL "METODO FRANCESE"

Neppure il tempo di ricevere le scuse francesi, che la Polizia francese ha ripassato (in armi) la frontiera e ha abbandonato sul territorio italiano, a Claviere, dei clandestini "beccati" oltre frontiera.
Macron ci fa la morale a noi ma i suoi poliziotti continuano a respingere chi arriva senza documenti, facendoli trasportare all'interno del territorio italiano, senza dirci niente.
In un caso analogo Parigi aveva parlato di: "personale inesperto" ma i casi sono due:
- I poliziotti francesi sono degli assoluti incompetenti che non sanno neppure leggere la scritta ITALIA.
- I poliziotti francesi fanno alla lettera quello che dice Parigi.
Alla massa di furbi/imbecilli italiani che vuole spalancare le porte a tutti, segnaliamo che poi i "tutti" rimarranno a carico nostro, con le note problematiche.
Stesso discorso per quei mangia pane a tradimento che si sono asserragliati in certi palazzi dell'Unione Europea. La prospettiva è che almeno una parte di questi deva cambiare lavoro dopo l'elezioni di maggio.
E se la polizia francese sconfina in Italia per rimandarci indietro i clandestini, non vediamo perché noi si debba monitorare le coste libiche per impedire che s'imbarchino, con rischi gravissimi.
Bisognerà poi pensare a metodi economici per rimandare nei paesi d'origine i clandestini che non hanno diritto di rimanere in Italia, magari utilizzando navi, in condizioni sicuramente migliori e molto più sicuri che non nel viaggio d'andata.
L'ATLANTIC AL 
MUSEO DI VIGNA DI VALLE

Asportando dalla fusoliera, priva delle ali oltre i propulsori, tutto quanto era asportabile, un grande biturbina antisommergibile ATLANTIC, ritirato dal servizio lo scorso novembre, è stato trasportato al Museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle, a nord di Roma, dopo che lo scorso novembre aveva effettuato l'ultimo atterraggio a Pratica di Mare.
Per il trasporto è stato utilizzato un grande elicottero S-64 F SKYCRANE dei Vigili del Fuoco, dopo che è stato studiata una rotta che non sorvolava centri abitati e compatibilmente con l'intenso traffico aereo dell'area di Fiumicino. Normalmente l'S-64 è utilizzato in funzione antincendio ma ha una capacità di carico superiore a quella di qualsiasi elicottero operativo in Italia.
Un bel lavoro che ora sarà seguito dalla completamento del velivolo con le semiali e tutto il resto dell'equipaggiamento.
L'ATLANTIC è stato sostituito dal 2016, dopo 45 anni di attività e 250.000 ore di volo (!) dal P-72, alias ATR-72 MP, di cui sono in servizio quattro esemplari,. Ne servono altri e tutti vanno portati allo standard antisom previsto già in sede costruttiva, vista il quadro strategico in Mediterraneo.
LA PORTAEREI QUEEN ELIZABETH A NEW YORK

La nuovissima portaerei britannica QUEEN ELIZABETH è arrivata a New York per la suo primo viaggio transatlantico, con a bordo i velivoli F-35 B e vari elicotteri. Londra vuol mostrare la ritornata capacità operativa nel settore, dopo molti anni di assenza di tale unità. Si tratta di navi molto più grandi delle precedenti tre "Invincible", che potevano trasportare pochi velivoli.
Si vogliono mettere alla prova anche le capacità operative dei nuovissimi F-35 B, principale dotazione dell'unità, magari consentendo qualche appontaggio e decollo ai velivoli dei Marines se torneranno operativi in tempo dopo la prima perdita di un velivolo e la messa a terra della flotta di velivoli statunitensi fino a quando non si scopriranno le cause dell'incidente. 

Nello stesso tempo si registra una pericolosa mancanza di marinai per le unità della Royal Navy. Quest'anno alcune fregate non hanno fatto neppure un dispiegamento in mare, proprio perché a corto di personale, limitandosi a poche uscite addestrative.
GLI USA PROPONGONO 
UNA FREGATA CLASSE PERRY
ALL'UCRAINA 


Gli Stati Uniti hanno proposto una fregata classe "Perry" già in servizio con l'US Navy. Queste unità piuttosto semplici e adatti a compiti di scorta, furono realizzate in 50 esemplari a partire dagli Anni '70. Si caratterizzano per l'armamento relativamente leggero rispetto al dislocamento e per l'unica elica. Nell'US Navy sarebbero servite soprattutto per la scorta dei convogli di unità mercantili.
Ma per Kiev è un'occasione importante per avere una unità di concezione occidentale, utilizzabile per l'addestramento, magari facendo alcune modifiche, per esempio installando sistemi per la difesa di punto basati su cannoncini. Le Perry sono dotate di un cannone da 76/62 mm COMPATTO di Leonbardo, così la Marina Ucraina sarebbe l'ennesimo utilizzatore di quest'arma eccezionale.
La Marina ucraina ha bisogno di unità veloci d'attacco e di sommergibili costieri per poter operare in Mar Nero. Ricordiamo che Kiev dispone dei grandi cantieri navali di Nikolayev, dove addiritture si realizzavano le portaerei sovietiche. 

IL QATAR RINUNCIA ALL'E-737
 
 
L'Aeronautica del Qatar ha rinunciato a tre velivoli AEW&C E-737, muniti di grande pinna dorsale con radar a scansione elettronica, il cui acquisto era stato annunciato nel 2014. Non si conoscono i motivi della rinuncia ai tre velivoli forse dovuti all'alto costo di acquisto e alla loro vulnerabilità a terra, mancando il paese di profondità strategica, con basi arretrate dove tenerli al riparo.

LEONARDO PROPONE L'EUROFIGHTER ALLA POLONIA E ALLA BULGARIA 


Nell'ambito del Consorzio Eurofighter Leonardo è responsabile della proposta da offrire alla Polonia, dove ha già in corso di consegna l'addestratore M-346 MASTER. 
L'Aeronautica polacca ha l'urgente necessità di sostituire i MiG.29 FULCRUM A e i Sukhoi Su.22 M4 FITTER K a geometria variabile di cui dispone oggi. I Sukhoi Su.22 sono vecchi aerei d'attacco al suolo oramai completamente superati mentre per i MiG.29 vi sono problemi di vetustà e di pezzi di ricambio dato che dalla Russia non giunge più nulla in termini di pezzi di ricambio.
L'Aeronautica polacca ha bisogno di un velivolo potente visto che la minaccia viene dalla Russia. Per questo il SAAB GRIPEN svedese appare troppo leggero anche se più economico.La scelta rimane fra il TYPHOON europeo e le proposte statunitensi.
Sicuramente dipenderà anche dalle proposte economiche e dalle contropartite commerciale. E' evidente che il velivolo ideale sarebbe il TYPHOON, ovviamente in una versione aggiornata, con capacità anche aria-suolo, come le macchine più recenti e radar CAPTOR. In questo modo s'integrerebbe al meglio con i velivoli dello stesso tipo presenti nei paesi europei, fattore importante anche per le missioni all'estero.
Le ultime proposte del TYPHOON sono non solo più preformanti ma anche più flessibili, con ottime capacità anche aria-suolo e armamento specifico, dal missile STORM SHADOW al aria-mare MBDA MARTE ER.
Sarà una dura battaglia perché sicuramente gli Stati Uniti proveranno ad offrire "pacchetti", magari con macchine usate, una ipotesi però praticabile anche per i TYPHOON.
Leonardo è impegnata anche per proporre il TYPHOON all'Aeronautica bulgara, che ha urgenza di sostituire i suoi MiG.29. Si tratterebbe di macchine della Tranche 1 ora in servizio con l'Aeronautica Militare, ovviamente aggiornati e revisionati. Sofia non ha le risorse economiche di Varsavia per questa sua scelta.

giovedì 18 ottobre 2018

NESSUN DOCUMENTO AGGIUNTIVO
PER I MILITARI ITALIANI IN MISSIONE


In ambito Brigata Meccanizzata GARIBALDI era stato distribuiti un documento, da firmare, relativo all'eventuale impiego in missioni all'estero. Questo elemento è scaturito da una non corretta interpretazione delle tante circolari che giungono ai comandi. Non appena informato, lo Stato Maggiore dell'Esercito ha dato disposizione perché la procedura venisse modificata e i documenti ritirati. Un piccolo errore, immediatamente corretto alla Brigata, che qualcuno ha tentato di strumentalizzare con toni che lo drammatizzavano. "Una tempesta in un cucchiaio!"
POTENZIAMENTO DELL'ENCLAVE DI KALINIGRAD

I satelliti da osservazione hanno riportato lo sviluppo di molte attività militari nell'enclave russo di Kalinigrad (un tempo la tedesca Koingsberg), un pezzo della Prussia Orientale rimasto a Mosca fra Lituania e Polonia, dove la pulizia etnica eliminò radicalmente la presenza tedesca.
Si stanno potenziando le posizioni radar quelle dei missili antiaerei e quelle dei missili tatti con testata nucleare. Ovviamente è una presenza che preoccupa la Polonia e i paesi baltici ma anche la pur pacifica Svezia.
Si tratta di una situazione delicata e mai risolta, con i russi che prima dello schieramento dei velivolo da caccia dei paesi NATO, violavano impunemente lo spazio aereo dei paesi baltici per raggiungere la zona (dove vi sono 5 importanti aeroporti), all'andata come al ritorno.
In questi anni la tensione nel Baltico è cresciuta di molto nonostante in precedenza la NATO non facesse niente per urtare la suscettibilità russa. Ora vi sono velivoli e piccoli reparti dei paesi alleati, una presenza poco più che simbolica.

AW-119 KOALA PER L'AERONAUTICA PORTOGHESE 
 
 
L'Aeronautica portoghese ha ordinato a AgustaWestland cinque elicotteri monomotore AW-119 KOALA in sostituzione dei vecchi Alouette III francesi, in servizio con Lisbona fin dal lontano 1963. Il valore del contratto, compresa la manutenzione, è di circa 20 milioni di Euro e vi una opzione per altre due macchine. I velivoli saranno consegnati entro il 2020 e realizzati presso lo stabilimento di Philadelfia
AgustaWestland ha battuto la concorrenza di Airbus confermando le sue qualità nel settore.

mercoledì 17 ottobre 2018

ANTONOV AIRLINES:
PESI MASSIMI SEMPRE PRONTI
La Antonov di Kiev è famosa, fin dall'epoca sovietica, per aver realizzato alcuni dei più grandi e capaci aerei della storia. All'epoca dell'Unione Sovietica qui si progettavano velivoli come l'Antonov An.22, poi l'An.124 e infine il gigantesco esamotore An.225.
Dopo il crollo dell'URSS venne creata una società mista russo/ucraina, la Volga-Dninipro, specializzata in trasporti pesanti, militari e civili, molto attiva, ci ricordiamo questi velivoli sulla pista di Kabul e di Bagran già a fine 2001.
Con lo scoppio del conflitto con la Russia, nel 2014, la joint-venture è naufragata e ora i velivoli sotto controllo di Mosca non sono più disponibili per i voli in favore dei paesi della NATO. Lo rimangono quelli della Antonov Airlines, che è sempre più attiva nel settore, potendo contare fra l'altro su:
- 1 Antonov An.22 (in fase di revisione al momento)
- 7 Antonov An.124
- 1 Antonov An.225 (il più grande trasporto al mondo)
- Altri velivoli Antonov più piccoli

I velivoli ucraini sono stati utilizzati anche dall'Italia in tempi recenti. Lo scorso anno hanno riportato a Pisa la carlinga di un C-130 J che si era danneggiato in modo grave durante un atterraggio a Herat.
La completa disponibilità dei velivoli della Antonov Airlines è un fattore importante perché i suoi velivoli sono in grado di trasportare  mezzi anche molto pesanti, come i carri ed altri equipaggiamenti pesanti o particolarmente ingombranti.
Famosa è la loro capacità di atterrare ovunque, per esempio a Gao in Mali. Ma si ricordano atterraggi di velivoli pesanti su laghi ghiacciati e via proseguendo. I suoi piloti sono tutti ex militari e conoscono bene le procedure d'approccio anche delle basi più difficili.
Si tratta quindi di una risorsa preziosa nel caso siano necessari di spiegamenti rapidi all'estero.

CAMBIAMENTI NELLE MISSIONI ITALIANE

Per prima cosa rileviamo che Di Maio ha affermato che "avevamo promesso la riduzione delle spese militari e lo stiamo facendo". Non avevamo notato questa promessa e ovviamente siamo preoccupati in quanto si cercano disperatamente fondi per il "reddito di cittadinanza", misura che non ci convince assolutamente, conoscendo l'Italia e gli italiani e certe loro abitudini.
Per quanto riguarda le missioni le prospettive sono le seguenti:
- Afghanistan: Riduzione di 100 unità. Tale decremento dovrebbere essere almeno parzialmente compensato dall'aumento dei militari ucraini.
- Iraq: La missione PRESIDIUM alla diga di Mosul andrà alla conclusione visto che l'opera di consolidamento è stata portata a termine. Per questo saranno ritirati 450 militari che la conducevano. Proseguirà l'addestramento del personale locale.
- Libia: La situazione è ancora molto incerta e non sta partendo la nuova operazione di addestramento, dato che per Tripoli si combatte ancora, seppur a fasi alterne. Era in programma anche una missione al confine sud del paese per addestrare il personale di polizia locale ma è tutto "fermissimo".
- Niger : Dopo un anno dall'arrivo dei primi militari, finalmente si è svolto il primo corso, da settembre a ottobre, per la Gendarmeria locale. La previsione è che possono essere schierati altri militari italiani per svolgere altre missioni. Tutto dipende da quanto sapremo essere convincenti con i nigeri che sanno a che cosa puntiamo e rilanciano sempre le proposte. "Mal d'Africa"!
- Tunisia : A breve dovrebbe partire una missione NATO per l'addestramento delle forze di sicurezza locali e la lotta al terrorismo. L'Italia dovrebbe partecipare con 50 militari. Qui i costi sono veramente ridotti e da tempo sottolineiamo l'importanza di dare una mano a Tunisi per sconfiggere il terrorismo integralista.
Il focus delle missioni dovrebbe concentrarsi su Libia, Niger e Tunisia per tutta una serie di Motivi. Bisogna impegnarci ancora in Iraq, la cui stabilizzazione è importante mentre occorre che altri altri s'impegnino in Afghanistan, dato che in troppi hanno semplicemente ritirato i propri contingenti, in modo assolutamente frettoloso.

DUE ELICOTTERI UH-60 F 
DONATI DA TRUMP ALLA CROAZIA
 
Gli Stati Uniti hanno donato due elicotteri UH-60 F BLACK HAWK, vale a dire la versione più recente, alla Croazia. Il dono è un segno di collaborazione per quanto fa Zagabria nei Balcani e per l'importante aiuto militare all'Ucraina sotto attacco da parte di Putin.
Ma è anche una mossa abile perché l'UH-60 F divenga il nuovo elicottero medio croato nel futuro, sconfiggendo la concorrenza di AgustaWestland e Airbus.
La Croazia ha bisogno di una macchina moderna con cui sostituire i vecchi Mi.17 anche per le attività MEDEVAC (in particolare sulle isole) e per la lotta agli incendi. I due nuovi elicotteri saranno consegnati nel 2020 e saranno utilizzati anche per le operazioni delle forze speciali vista la sofisticata strumentazione di cui dispongono.

martedì 16 ottobre 2018

LA SPARIZIONE DI UN GIORNALISTA SAUDITA 
DENTRO IL CONSOLATO DI RYAD A ISTANBUL
Grosso rumore sta facendo in tutti i vari ambienti dell'intelligence ma anche fra l'opinione pubblica, la sparizione di un giornalista saudita in esilio negli Stati Uniti, Jamal Kashoggi,che è sparito dopo che era entrato nella struttura.
Ankara ha visionato le telecamere e asserisce che non solo non è più riuscito ma che ha le prove che sia stato ucciso da una squadra di agenti sauditi, giunti appositamente perchè l'uomo, che lavora al Washington Post, doveva prendere i documenti per sposarsi. sembra che vi siano anche altri elementi di prova, fra cui il telefono da polso "smart" dell'uomo o delle microspie che hanno registrato elementi determinanti.
Sembra che i servizi turchi abbiano alcune prove dell'avvenuta uccisione e della sparizione del cadavere, sorvegliando la struttura anche in modo illegale.
Sono montate le proteste si pensa che ha attuare l'azione sian stato un ramo dei servizi segreti sauditi, forse per gettare discredito sul paese. Sembra che Rhiad abbia fatto le prime ammissioni.
Trump ha mandato subito il segretario alla sicurezza Pompeo in Arabia Saudita anche perché l'uomo era residente negli Stati Uniti.

lunedì 15 ottobre 2018

ESCLUSIVO

UN GIGANTE NEL SETTORE DEI CARRI:
LA MALISHEV DI KARKIV

Il responsabile della sicurezza ci fa dire dall'interprete che non immaginava di aver, un giorno, dato l'accesso ad un giornalista straniero. Siamo all'ingresso della Malishev di Karkiv (Karkov in epoca sovietica), nell'Ucraina orientale, una leggenda nel settore dei carri, anche se ha prodotto molte altre realizzazioni, da quando fu fondata nel 1895.  Nota per un lungo periodo come Morozov, nel 1931 realizzò i primi carri BT-2, poi i BT-7 e, dal 1940, i primi T-34, proseguendo la produzione (che includeva l'affidabile propulsore diesel B2) anche quando lo stabilimento, come altri 500, venne trasferito oltre gli Urali, per sfuggire all'avanzata tedesca. Il complesso industriale realizzò qualcosa come 70.000 (settantamila!) T-34 e suoi derivati, incluso, dal 1943, i T-34/85 con pezzo da 85 mm in luogo del precedente 76 mm. Nel 1964 partì la produzione dei T-64 e nel 1983 quella del T-64 BM con il nuovo propulsore da 1.000 hp, fino a giungere al T-80 UD OPLOT, attualmente in produzione. Il complesso industriale arrivò ad avere qualcosa come 60.000 lavoratori!
Tutto è vastissimo e grandissimo solo che avrebbe bisogno di un profondo ammodernamento, difficile con le dimensioni in gioco, uno dei problemi principali dell'industria già sovietica, dove non si faceva conto con il calcolo economico. 
Veniamo fatti entrare sulla linea di produzione dei propulsori 6TD a 6 cilindri contrapposti, due tempi, da 1.200 hp che spinge i moderni carri OPLOT attualmente in produzione. I reparti sono immensi ma i macchinari sono datati. Alcuni provengono dalla Svizzera, un dettaglio decisamente inatteso.
La fabbrica rischiava la chiusura, in quanto non aveva ordini interni e l'esportazione era ridotta, ma con lo scoppio del conflitto con la Russia, ha avuto nuovi ordinativi. Qui si riparano i carri T-64 danneggiati nel fronte del Donbas, ricordando che i T-64 hanno prestazioni in origine superiori a quelle del T-72, a cui venne affiancato perché più economico rispetto ai mezzi realizzati a Karkiv, e destinato all'esportazione a differenza dei T-64 (per questo i T-64 sono rimasti un mezzo mistero fino agli Anni '90), distribuiti alle unità corazzate di punta.
Attualmente si punta sul carro OPLOT, derivato dal T-64 ma munito di molti accorgimenti ammodernati (corazzatura avanzata, nuovo propulsore, nuovo calcolatore balistico e sensori), ma anche sull'ammodernamento dei T-72, in particolare del suo propulsore, portandolo a 1.200 hp e rientrando entro lo spazio disponibile, dotandolo anche di condizionatore, una componente indispensabile in climi caldi, non solo per gli uomini ma anche per l'operatività delle componenti elettroniche.
E' abbastanza noto che a Karkiv non solo si lavora su progetti da migliorare, come il propulsore 3TD a tre cilindri contrapposti, con potenze fra i 280 e i 600 hp, ma anche a migliorare le prestazione dei T-64 che si trovano ancora a migliaia nei magazzini (in vari stati di conservazione) e al nuovo programma T-REX  per un carro di nuova generazione. Un impegno necessario visto che si è tornato a combattere non molto lontano da qui. Attualmente i partner commerciali  più importanti sono il Pakistan (con aggiornamenti per i T-80 UD, e un nuovo progetto), l'Egitto, la Thailandia.
Un ringraziamento è doveroso per la direzione del complesso, per la prima volta con un giornalista straniero in quella che era il cuore dell'industria carrista sovietica, dove una visita di questo tipo non era possibile. Sono rimasti sorpresi nell'apprendere che nella ex Jugoslavia avevamo guidato un T-34/85 prodotto da loro e ancora funzionante dopo 50 anni da quando era stato costruito.
Torneremo sulla produzione della Malyshev analizzando nel futuro alcuni prodotti specifico.

domenica 14 ottobre 2018

MESSA A TERRA LA FLOTTA DI F-35 



Dopo l'incidente dello scorso settembre, il primo in cui un F-35 è andato perso (e ve ne sono in servizio oltre 300), gli Stati Uniti hanno deciso, in via prudenziale, di mettere a terra provvisoriamente l'intera flotta di F-35, per consentire di scoprire le ragioni del problema e risolverlo.
Ovviamente si sono alzate le solite polemiche ma l'F-35 si sta dimostrando un velivolo affidabile e sicuro, più di tanti suoi predecessori. E' un velivolo molto complesso, specialmente nella versione "B", ma ha già volato per oltre 100.000 ore.

Tutti gli F-35 israeliani sono tornati in servizio dopo brevi cintrolli. Intanto l'F-35 B  è in fase di sperimentazione a bordo della nuova portaerei britannica QUEEN ELIZABETH, di cui costituirà il nucleo aereo principale.

MECCANICO DISTRUGGE UN F-16 BELGA 
 
 
Un meccanico dell'a Reale Aviazione Belga, mentre lo scorso 11 ottobre stava facendo una manutenzione ad un velivolo F-16, ha fatto partire una raffica di colpi dal suo cannoncino M-61 VULCAN da 20 mm, distruggendo un analogo aereo che si trovava parcheggiato nei pressi. Per fortuna non vi sono state conseguenze per il personale della base o per civili.
L'episodio è grave perché in certe situazione le armi dei velivoli dovrebbero essere sempre in sicura o puntate verso un terrapieno, proprio per evitare incidenti di questo tipo.

venerdì 12 ottobre 2018

IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI 
RUSSI DISCUTE SU VARI PROBLEMI



Ieri il capo dei servizi di spionaggio esterni russi (l'S.V.R.), ha avuto un incontro ai massimi livelli interni per discutere della situazione in Libia, Afghanistan, Qatar e Siria.
Mosca è molto attiva in questi ultimi mesi e tenta di riprendere posizioni perse in precedenza e nel tentativo di risolvere questioni molto complesse come la crisi siriana, dove avrebbe voluto ridurre il suo sforzo da tempo anche per questioni economiche. 
I servizi segreti russi stanno giocando un ruolo molto importante in queste crisi e non bisogna assolutamente scordare il ruolo che stanno avendo nel conflitto con l'Ucraina.
Sembra che Putin sia piuttosto contrariato dall' effettive capacità russe in campo globale. Per esempio, Mosca non riesce a fare più di tanto per aiutare l'Iran impegnato nella guerra nello Yemen, dopo che Teheran ha chiesto più volte un aiuto in certe operazioni segrete per rifornire gli alleati houthi in seria difficoltà sul campo.
LA DIFESA SOTTO ATTACCO DEI 5 STELLE
 
 
Purtroppo eravamo stati facili profeti. Il comparto della Difesa e il suo bilancio, è finito sotto attacco da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle. Dopo le ipotesi di riduzione degli F-35 (cosa che porterebbe a gravi conseguenze proprio nel settore dell'industria e del lavoro), ora si parla di tagli per mezzo miliardo!
Nel mirino ci sono 370 milioni per l'ottimo elicottero NH-90, che ha importanti impieghi anche nel settore della protezione civile, come il soccorso e l'antincendio. Di 39 milioni sottratti al  al programma missilistico multinazionale CAMM-M e dell'accantonamento del programma per avere finalmente una cittadella militare (uffici, non cannoni) presso il sedime aeroportuale di Ciampino, con importanti miglioramenti funzionali e risparmi, lasciando magari liberi alcuni palazzi storici nel centro della capitale.
Servono disperatamente soldi per il progetto folle (almeno in un paese come l'Italia, dove le truffe sono continue) per i redditi di cittadinanza e altre cose del genere, su cui il Movimento ha visto raccogliere il voto di tanti illusi, soprattutto al sud.
Accoratisi che servono una valanga di denari (che sarebbe molto meglio investire nella creazione di veri posti di lavoro), i 5 Stelle ora tentano di raccogliere denari in tutti i modi.
La speranza è che la Lega non voglia seguirli su questo pericolosissimo pendio anche perché le industrie colpite sono al nord, in particolare la AgustaWestland.
Questi sono dei dilettanti e degli illusi che rischiano di combinare autentici disastri, illudendo l'elettorato con roboanti promesse. La politica è sempre stata piena di promesse ma qui si rischia di fare dei danni immani, accecati dall'illusione di un reddito per chi non ha lavoro (e che andrebbe anche a chi lavora in nero!!).
Questa manovra economica rischia di creare danni pericolosissimi con i partner europei che sono pronti, fedeli al loro spirito, a affondare il coltello nella piaga.
 

LANCIO PER ERRORE DI UN IRON DOME
 
 
Per la seconda volta un missile anti-razzo IRON DOME è partito per errore quest'anno. Non si conoscono dettagli sull'episodio ma i sensori radar dovono aver individuato una minaccia senza che questa esistesse realmente. 
Non sono stati forniti altri particolari sull'episodio, forse legato alla grande sensibilità dei sensori.

NUOVA MITRAGLIATRICE SIG SAUER 
IN .338 NORMA MAGNUM


Sembra animarsi il settore delle mitragliatrici, dopo decenni di quasi assoluto immobilismo. La SIG SAUER ha presentato, solo per i militari, una nuova mitragliatrice pesante, in .338 NORMA MAGNUM, un calibro decisamente potente, con la sigla MMG (Medium Machine Gun). Vi è un requisito statunitense per una nuova mitragliatrice, a cui stanno lavorando diverse realtà. Praticamente della nuova arma per ora si sa solo che ha un funzionamento a recupero di gas. Il peso dell'arma sarebbe di 9,1 kg e la gittata utile fino a 2.000 metri.

giovedì 11 ottobre 2018

NUOVA MITRAGLIATRICE
KNIGTHS IN 6,5 MM 

La Knigths Armamente ha presentato al salone AUSA la sua nuova mitragliatrice leggera CM, camerata per il nuovo munizionamento in calibro. 6,5 mm, un calibro completamewnte nuovo.
La ditta statunitense, che ebbe un clamoroso sviluppo dopo l'11 settembre, è specializzata nelle forniture di armi avanzate per forze speciali e sistemi di visione notturna.

mercoledì 10 ottobre 2018

IL SISTEMA DI DIFESA ATTIVA IRON FIST
PER I CV-90 OLANDESI


L'Olanda ha adottato per i suoi veicoli da combattimento per la fanteria, il sistema di protezione attiva IRON FIST, della israeliana IMI. Si tratta del primo sistema di protezione attiva installato su di un veicolo di un paese dell'Unione Europea. Praticamente il sistema consiste in alcuni sensori ad onde millimetriche e a dei lanciatori che sparano una carica "a lupara" contro il missile o il razzo anticarro in avvicinamento, il tutto in tempi brevissimi.
Per ora l'Esercito israeliano ha adottato un sistema concorrente, realizzato sempre in Israele ma dalla Raffael, scelto anche per gli M-1 ABRAMS statunitensi e realizzato dalla DRS negli Stati Uniti, una consociata del gruppo italiano Leonardo.

martedì 9 ottobre 2018

NUOVO E AVANZATO  
SOMMERGIBILE GIAPPONESE

Il Giappone ha varato il sottomarino a propulsione convenzionale ORYU, secondo battello della Classe "Soryu". Si tratta di unità di 2987 t in superficie che salgono a 4.100 in immersione, con una lunghezza di 88 metri.
Si tratta di unità moderne e potenti, armate con 6 tubi lanciasiluri da 533 mm con armi di costruzione giapponese. Il primo battello della classe disponeva di due motori diesel per l'andatura in superficie (fino a 12 nodi) mentre in immersione vengono utilizzate normali batterie al piombo oppure un propulsore Sterling. L'ORYU dispone di modernissime batterie allo ionio di zinco e, a quanto ci risulta è la prima volta che batterie di questo tipo vengono utilizzate su di un sommergibile. La velocità massima del battello in immersione è di 20 nodi e per le andature più lente di crociera si può sempre utilizzare un propulsore Sterling a ciclo anaerobico.
La flotta giapponese sta subendo un processo di notevole potenziamento che passa anche attraverso unità di questo tipo, ai vertici nella categoria, viste anche le loro dimensioni.
Intanto è saltata la partecipazione giapponese a manovre navali in Corea del Sud. La Corea aveva richiesto che le unità nipponiche non inalberassero la loro bandiera nazionale durante la visita nei porti, cosa che Tokio non ha accettato ovviamente. Forse si è trattato di un espediente per rimandare visite di questo tipo, per non guastare i rapporti con la Corea del Nord, migliorati in questi mesi.


CONFERMATA LA JOINT VENTURE
FRA FINCARTIERI E LEONARDO 
NEL SETTORE NAVALE


Fincantieri e Leonardo hanno confermato il loro accordo per la realizzazione di unità navali militari. Le due realtà s'intrecciano in modo ottimale e stanno ottenendo importanti successi in questi anni, dovendo affrontare una concorrenza molto agguerrita.
Fincantieri ha acquistati il controllo del 51% dei cantieri militari francesi, proseguendo sulla strada dell'integrazione, avendo un potenziale veramente notevole, fattore molto importante in questo settore. Leonardo è impegnata nel settore delle artiglierie navali, dove è in pratica uno dei due soli produttori in campo occidentale e in molti altri segmenti del militare navale, dai siluri ai sistema radar.
Le fregate FREMM, per esempio, stanno interessando anche l'US Navy, visto la qualità di queste unità e il loro grado di polivalenza, specialmente con il nuovo munizionamento guidato e a lunghissima gittata di Leonardo.

lunedì 8 ottobre 2018

MUNIZIONAMENTO GUIDATO PER 
IL CARL GUSTAV


Raytheone Saab hanno presentato un nuovo proiettile per il cannone senza rinculo leggero CARL GUSTAV da 84 mm, la diffusa arma senza rinculo, diffusa in molti paesi-
In pratica si tratta di un proiettile con sistema di guida laser semi-attivo. Il puntatore basti che tenga inquadrato il bersaglio nel suo mirino perché questo venga raggiunto dal proiettile, il cui peso è di 6.6 kg. La gittata giunge fino a 2.000 metri, mentre il proiettile si arma dopo i primi 30 metri di volo.
Questo nuovo tipo di proiettile, siglato GCGM (Guided Carl Gustav Munition), consente di incrementare notevolmente la gittata effettiva e la precisione sui bersagli, inclusi quelli in movimento fino a 55/60 km/h.

domenica 7 ottobre 2018

CLEAR SKY 2018 IN UCRAINA
 
I primi F-15 C della Air National Guard della California sono arrivati il 6 ottobre per partecipare all'Esercitazione CLEAR SKY 2018 che si svolge in Ucraina, a cui partecipano rappresentanti dell'aeronautiche di nove paesi della NATO.
Per scelta politica mancano i rappresentanti di Germania e Italia.
A nostro avviso gli F-15 dovevano giungere nel marzo 2014, per bloccare subito l'espansionismo di Putin, appena aveva occupato la Crimea, in modo da evitare l'ulteriore sviluppo della crisi in altre parti del paese.
Il messaggio dell'esercitazioni per Putin è piuttosto chiaro mentre si vuole sviluppare le capacità difensive di Kiev, abbastanza deboli in aria e necessari di aggiornamenti. Servono altri MiG.29 ma si pensa anche a F-16 di seconda mano. La spesa relativa è decisamente consistente e si tratta di un passaggio non facile anche dal punto di vista tecnico.
Da segnalare che la Boeing l'Antonov hanno un accordo di collaborazione industriale nel settore aeronautico per cui potrebbero esserci delle compensazioni a livello industriale.
Molti paesi cercano F-16 di secondo mano per ammodernare le loro flotte di velivoli da combattimento. La Croazia, per esempio, per 12 F-16 israeliani modernizzati, pagherà, compreso un certo numero di missili e bombe, missili  500 milioni di US$, per avere un'idea dei prezzi correnti. 

UN PASSO MOLTO IMPORTANTE PER IL GIAPPONE

Il 6 ottobre sarà una data molto importante per le Forze Armate giapponese. Per la prima volta 50 militari di Tokio sono sbarcati nelle Filippine, nell'ambito delle manovre in corso nell'arcipelago filippino, a cui partecipano anche unità navali, terrestre ed aeree statunitensi.
I militari giapponesi nell'ambito di questa esercitazione giocano un ruolo di soccorso ad una ipotetica popolazione civile in difficoltà. Comunque si è superato un autentico tabù che durava dalla fine della II Guerra Mondiale, mentre i militari di Tokio si stanno addestrando anche ad un ipotetico confronto navale. Il paese ha modificato la Costituzione per poter condurre queste operazioni fuori dal suo territorio, un tempo vietate. 
Il Giappone è una grande potenza economica ma fino ad oggi i suoi militari potevano solo operare sul suolo nazionale. Il processo è stato lento ma progressivo, accelerato dall'aggressività minacciosa della Corea del Nord e dalla politica espansionistica di Pechino, che tenta di prendere il controllo di diversi arcipelaghi contesi.

sabato 6 ottobre 2018

ORDINE PER IL MISSILE DI CROCIERA 
AGM-154 JASSM ALLA LOCHKEED
La Lochkeed ha ricevuto un contratto per la realizzazione di 360 missili di crociera aviolanciabili AGM-154 JASSM, per un importo complessivo di 391 milioni di US$.
Lo sviluppo della nuova arma è stato lunghissimo, anche per alcune incertezze durante il programma. L'arma pesa circa 1.000 kg, di cui 450 di carica bellica. Ha un sistema dii guida GPS e inerziale, con un sensore a camera termica per l'attacco finale. Ha un raggio d'azione di oltre 900 km e dovrebbe equipaggiare praticamente tutti i velivoli da combattimento dell'US Air Force. L'arma interessa anche altri paesi.

IL PROGRAMMA TX ALLA BOEING/SAAB
 
Dal punto di vista industriale e politico era il concorrente più forte e la Boeing. associata alla svedese SAAB, ha vinto il programma per il nuovo velivolo d'addestramento TX, di cui sono previsti inizialmente 351 esemplari ma che potrebbe avere un mercato molto più ampio. Non troppo perché si tratta di un velivolo molto sofisticato, fuori dalla portata di molti paesi anche per i costi di gestione.
Fra i velivoli sconfitti anche il T-100 di Leonardo che però alla fine si era ritrovata da sola, tramite la DRS, a dover affrontare una gara in cui i produttori stranieri erano fortemente penalizzati.
Staremo a vedere come andrà a finire in quanto sono previsti ricorsi e non è affatto certo che tutto fili liscio, come spesso accade ai programmi statunitensi più sofisticati.
I governi italiani di questi anni non hanno fatto niente per facilitare l'eventuale adozione del velivolo di concezione italiana, che ha già raccolto vari successi internazionale. Il ministro Trenta parla di una riduzione del numero di esemplari per l'Italia, altro problema non da poco visto che molti allievi vengono ad addestrarsi proprio in Italia grazie alle note capacità delle scuole di volo del nostro paese.

RIENTRATI I TYPHOON ITALIANI DALL'ISLANDA
 
 
I quattro velivoli da combattimento Eurofigther TYPHOON che per tre settimane hanno operato, con il relativo personale, in Islanda, sono rientrati in Italia.
L'Islanda è priva di velivoli da combattimento e per questo si affida a quelli dei paesi alleati, specialmente da quando i velivoli russi hanno ripreso a spingersi sull'Atlantico.
Per i caccia italiani è stato un periodo interessante in quanto hanno effettuato voli di ambientamento e 23 scrambler simulati, potendo spingere al massimo la velocità, sfondando la barriera del suono in zone marine, dove non viene disturbato nessuno, potendo compiere qualsiasi tipo di manovra in zone libere dal traffico aereo civile, cosa molto difficile da fare nei nostri cieli.

NUOVO ATTACCO CIBERNETICO RUSSO
 
Siamo alle solite. La Russia ha lanciato un nuovo attacco cibernetico contro i paesi della NATO e si è fatta scoprire! A Mosca proveranno a dire che non è vero e che , se mai, è una iniziativa "privata" ma si tratta di scuse vecchie. Quando Putin vuol contrastare qualcosa, ha sistemi molto "incisivi" per spuntarla. 
In ambito NATO si sta pensando a come proteggere meglio certi importanti settori, particolarmente esposti a questo tipo di attacchi che possono causare gravi danni.