SAMP/T ITALIANI IN LITUANIA
SAMP/T ITALIANI IN LITUANIA
ACCORDO DI INTERMARINE CON ADSB NEGLI EAU
I cantieri Intermarine di Sarzana hanno stipulato un importante contratto con i cantieri emiratini ADSB di Abu Dhabi per la realizzazione congiunta di unità navali, in vista di nuovi ordini. I cantieri ADSB sono in forte espansione in un'area di grande importanza. Intermarine propone unità veloci ma anche i famosi cacciamine monoscocca, ricordando che tutte le acque del Golfo, per via dei suoi bassi fondali, sono facilmente minabili, come già accaduto in passato.
BILANCIO NATO AL 3% DEL PIL
SMETTIAMO DI BALOCCARCI !
Il bilancio dei paesi della NATO potrebbe vedere il 3% come obiettivo rispetto al 2% attuale, con l'Italia attualmente all'1,5%. Si parla di scorporare le spese per la difesa dal computo del debito e la Commissione Europea si indirizza finalmente in tal senso. Trump parla addirittura del 5% ma francamente ci sembra un valore inattuale, stante la siuazione.
Fino ad oggi l'Unione Europea si è "baloccata" in somme fesserie, facendo dei bei disastri (vedasi la crisi gravissima indotta nel settore delle auto). Ora, seppur con ritardo gravissimo, si cerca di affrontare la realtà.
A nostro avviso serve un impegno maggiore anche per far capire a Mosca che si è cambiato registro. Ricordiamo che quando la NATO si riarmò negli Anni '80, sotto la minaccia, l'URSS collassò. Oggi il pericolo è perfino maggiore, con un grande conflitto in Europa.
Bisogna anche razionalizzare la spesa ricordando che l'Alleanza oggi vede quasi tutta l'Europa, compresi stati che un tempo erano oltre la cortina o che erano neutrali. Alcune nazioni, particolarmente esposte, hanno già preso seri provvedimenti e ora bisogna che altri si adeguino.
Probabilmente Putin comprenderà l'antifona, visto che ha già seri problemi ma bisogna mandare un segnale forte e chiaro, nel linguaggio che comprende anche lui.
Uno strumento militare efficiente serve anche in altri contesti di crisi, dal Medio Oriente al Mar Rosso, dove la situazione è destabilizzata.
Per quanto riguarda l'Italia, bisogna tener presente che abbiamo un'industria nazionale che produce dalle pistole agli F-35, con importanti risvolti tecnici ed economici.
LA CNV ACQUISISCE I CANTIERI VITTORIA
Gli storici Cantieri Vittoria di Adria (Rovigo), sono stati acquisiti dalla CNV. I Cantieri Vittoria, attivi dal 1927, erano andati in crisi non per mancanza di ordini ma parché qualcuno aveva fatto gravi errori contrattuali, emersi in particolare all'epoca del COVID e della crescita dei prezzi delle materie prime e del ritardo sulla loro consegna.
Ci fa piacere che l'attività possa ora riprendere e il cantiere possa tornare sul mercato rilanciandosi. L'unità produttiva è specializzata in alcuni segmenti specifici, come i pattugliatori e i mezzi da sbarco.
LA FRANCIA VERSO L'A-321 MPA
Come sostituto dell'ATLANTIC NG la Francia si sta indirizzando ufficialmente verso un bireattore derivato dalla serie A-20, per l'esattezza A-321 MPA. Si tratterà di un velivolo con una completa dotazione elettronica e un armamento di siluro, missili e via proseguendo. La sua autonomia consentirà lunghi pattugliamenti oceanici e vuol essere un concorrente rispetto al P-8 POSEIDON statunitense che però si è già assicurato fette consistenti del mercato dei nuovi velivoli antisommergibile e da pattugliamento marittimo. La produzione potrebbe infatti avviarsi non prima della fine del 2026.
INIZIATO L'ADDESTRAMENTO
DEI PILOTI POLACCHI SULL' F-35
Il 6 febbraio è iniziato anche l'addestramento dei piloti polacchi destinati ai nuovissimi F-35, il primo dei quali è stato consegnato recentemente. Il programma procede a tutta forza, con richieste in aumento e siti di produzione sotto sforzo. Vi sono stati dei ritardi nelle consegne perché tutti vogliono installate fin dall'inizio la versione elettronica più aggiornata, resa disponibile solo recentemente. Varsavia sta ammodernando tutta la linea di volo, con grossi investimenti, visto il quadro strategico.
La scelta di realizzare un sito produttivo a Cameri si sta dimostrando un ottimo affare nonostante quanto detto e scritto da altri osservatori. Ovviamente i russi sono imbarazzati dal fatto che i loro programmi aeronautici procedono più lentamente e a più basso livello tecnologico.
LA POZZUOLO DEL FRIULI SOSTITUISCE
LA SASSARI IN LIBANO
Lo Stato Maggiore della Difesa comunica:
La Brigata “Sassari” ha ceduto il comando dell’operazione “Leonte” alla Brigata “Pozzuolo del Friuli” nell’ambito della missione Unifil, la Forza delle Nazioni Unite schierata nel sud del Libano.
Il passaggio di consegne tra il comandante della “Sassari”, generale di divisione Stefano Messina, e il comandante della “Pozzuolo del Friuli”, generale di brigata Nicola Mandolesi, si è svolto ieri mattina presso la base “Millevoi” di Shama, durante una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di Unifil, il tenente generale spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz. Alla cerimonia hanno partecipato anche l’ambasciatore d’Italia in Libano, Fabrizio Marcelli, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, e diverse autorità civili e militari libanesi.
Il generale Luciano Portolano, capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo aver portato il saluto del ministro della Difesa Guido Crosetto, ha rimarcato che dall’inizio dell’operazione italiana “Leonte” nel 2006, circa 29.000 militari italiani hanno operato in Libano.
Nel rivolgersi agli uomini e alle donne del settore Ovest di Unifil il generale Portolano ha espresso profonda gratitudine e riconoscenza per i risultati ottenuti sul campo e ha sottolineato, con orgoglio, che la grande professionalità, il profondo equilibrio e l’assoluta imparzialità tra le parti, uniti alla sensibilità nei confronti della popolazione mostrati sempre anche nei momenti più difficili, sono la carta d’identità delle Forze Armate italiane, riconosciute e apprezzate da tutti fra i migliori ambasciatori dell’Italia.
Nel suo intervento, il generale Messina ha tracciato un bilancio dei sei mesi di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata “Sassari”, segnato dall’offensiva lanciata a fine agosto dalle forze di difesa israeliane per prevenire attacchi da parte delle milizie di Hezbollah, dal conflitto su larga scala che ha minacciato la stabilità dell’intera regione e dal cessate il fuoco entrato in vigore a fine novembre, per consentire ai civili di entrambi i lati della “blue line” di tornare in sicurezza alle proprie terre e case.
“Durante questo difficile periodo i caschi blu italiani e del settore Ovest di Unifil sono rimasti saldi nelle loro posizioni, mostrando incrollabile dedizione e una ferrea volontà di rispettare il mandato della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”, ha sottolineato il generale Messina.
“Tutti insieme, nessuno escluso, abbiamo affrontato le conseguenze degli attacchi diretti alle nostre basi, che hanno provocato il ferimento di numerosi peacekeepers. Ma non ci siamo mai tirati indietro. La nostra risposta è stata ferma e inequivocabile, sempre guidata dal principio fondamentale di operare con imparzialità e trasparenza, nel pieno rispetto del mandato affidatoci dalla comunità internazionale.
La nostra missione,” ha aggiunto, “non è mai stata quella di scegliere da che parte stare, ma di essere una forza di pace al servizio della stabilità del Libano.”
Il generale Messina ha anche ricordato l’impegno continuo del contingente italiano nel monitoraggio del cessate il fuoco, nella cooperazione con le Forze Armate libanesi per garantire la sicurezza e la stabilità dell’area e nel supporto alla popolazione locale, con interventi mirati di cooperazione civile-militare, specialmente a favore degli sfollati delle zone di confine del Libano meridionale.
“Nonostante il fragore della guerra,” ha concluso Messina, “la bandiera delle Nazioni Unite ha continuato a sventolare con orgoglio e determinazione, simbolo di speranza per tutti coloro che credono che la pace in Libano sia sempre possibile.”
La Brigata “Pozzuolo del Friuli”, alla sua settima missione in Libano sotto i colori delle Nazioni Unite, ha assunto ufficialmente il comando del settore Ovest di Unifil, dove operano 3.800 caschi blu provenienti da 17 dei 48 paesi contributori alla missione. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, di cui 700 appartenenti alla Brigata “Pozzuolo del Friuli”.