ITALIA: NASCE LA RISERVA AUSILIARIA
Nella Legge passata il 3 agosto, fra le altre modifiche, fra cui il blocco della riduzione di organici e misure per "ringiovanire" l'età del personale in servizio (oggi troppo alta) e per far sì che si possa passare in servizio permanente dopo tre anni (si arruolerà il personale con la formula VFPI3, dopo di che o si passa in sevizio permanente o si ritorna alla vita civile), viene istituita ia Riserva Ausiliaria di 10.000 elementi, da impegnare nel caso di gravi tensioni internazionali, conflitti o calamità naturali. Il reclutamento sarà su base regionale.
Si tratta di un primo passo che ora andrà perfezionato, a livello di retribuzione, rapporti con il lavoro e via proseguendo. La prontezza operativa non dev'essere altissima perché non siamo a rischio invasione ma bisogna che il personale sia pronto per le emergenze naturali (quelle improvvise). Auspichiamo RUOLI OPERATIVI perché i riservisti non vogliono tagliare l'erba e fare solo guardie. Vi potranno accedere uomini e donne già congedati ma anche personale volontario da addestrare, magari con esperienze specifiche (meccanici, operatori machine movimento terra, piloti di velivoli, personale navigante).
A nostro avviso, vista l'aria che tira nel mondo e le continue emergenze civili, 10.000 sono pochi ma intanto incominciamo a vedere che cosa succede e come funziona realmente il meccanismo, specialmente in rapporto al mondo del lavoro. Ovviamente serviranno quadri permanenti per inquadrare il personale e serviranno dei mezzi. L'emergenza Ucraina ha mostrato che molti equipaggiamenti accantonati, hanno bisogno di tempi lunghi per tornare in servizio e ne serve un'aliquota almeno di più rapido impiego.
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