TIRO DI PRECISIONE PER L'ESERCITO ITALIANO
Si è conclusa nei giorni scorsi una settimana dedicata all’addestramento dei tiratori scelti delle unità dell’Esercito che, in località e scenari operativi differenti, hanno consolidato le capacità di operare in formazione accentrata o isolati, in tutti i possibili scenari operativi, perfezionando il supporto del tiro di precisione a favore delle unità di manovra.
A Salto di Quirra (Perdasdefogu, NU) l’attività addestrativa della Divisione “Acqui”, organizzata dal 9° Reggimento Fanteria con il supporto del personale dell’11° Reggimento Genio guastatori e degli istruttori militari del 7° Reggimento bersaglieri e del 9° Reggimento alpini, è nata dall’esigenza di condividere le esperienze maturate nell’ambito dei reparti e ha visto la partecipazione delle squadre di tiratori scelti in organico ai reparti dipendenti delle Brigate “Granatieri di Sardegna”, “Aosta”, “Pinerolo”, “Sassari” e “Garibaldi”.
L’addestramento ha permesso, in particolare, il perfezionamento delle tecniche di movimento nascosto, di avvicinamento, di osservazione in ambiente diurno e notturno e l’approfondimento delle tecniche di mascheramento. Sono state condotte attività particolarmente impegnative, quali l’impiego del tiratore senza osservatore, il tiro su bersagli flottanti a mare, il tiro a bordo di veicoli, l’urban sniping e il raggiungimento di posizioni di fuoco tramite discesa in corda doppia.
A Usseaux, ai 1950 metri di quota di Pian dell’Alpe in provincia di Torino, l’esercitazione “Noble Shot 21”, attività continuativa dedicata ai nuclei di tiratori scelti della Brigata “Taurinense” – in particolare della 133ª Compagnia del 3° Reggimento Alpini – si è estesa quest’anno anche ai team di altre unità della Forza Armata e della Polizia di Stato.
Dopo due giorni dedicati alla verifica e all’azzeramento delle armi e attrezzature in dotazione, sia diurno che notturno, il Comando del 3° Reggimento alpini ha predisposto una serie di esercizi caratteristici del mountain warfare, come la calata in corda doppia/singola, la risalita con maniglia “jumar” o il movimento in ambiente montano invernale con attivazioni a fuoco lungo il percorso.
Le condizioni climatiche avverse, condizionate dalle basse temperature e dalle forti nevicate che si sono abbattute sulle Alpi Cozie negli ultimi giorni, hanno reso l’esercitazione particolarmente efficace, sottoponendo i militari – soprattutto coloro non abituati all’ambiente alpino – a situazioni di difficoltà e di stress tali che solamente l’alto livello di addestramento e la saldezza d’animo possono far superare.
I nuclei tiratori scelti dell’Esercito Italiano sono assetti specialistici addestrati all’impiego di armi di precisione, come il fucile Sako TRG42 e il fucile per tiratori esperti ARX-200, in grado di neutralizzare bersagli anche a distanze di oltre 1000 metri.
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