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SPIONAGGIO RUSSO IN ITALIA:
ARRESTATO UN UFFICIALE DELLA M.M.,
ESPULSI DUE DIPLOMATICI
Un capitano di freagata in Servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa a Roma (3° Reparto, Politica Militare e Pianificazione), Walter Biot, è stato arrestato in fragranza di reato mentre passava informazioni segrete del settore delle telecomunicazioni, a un addetto militare dell'ambasciata russa a Roma, in cambio di 5.000 Euro. Il primo è stato arrestato e il secondo espulso, così come il suo superiore (godono dell'immunità diplomatica).
L'indagine è stata condotta per alcuni mesi dall'Agenzia Intelligence e Sicurezza Interni (AISI) e ha portato a sviluppi clamorosi. L'arresto è stato condotto dal ROS.
Se andate a prendere il numero di febbraio di RAIDS, ancora in edicola, vi troverete un articolo proprio dedicato a questo tipo di problematiche dato che Mosca ha ripreso (se mai le ha interrotte) certe attività. Normalmente non sono gli addetti militari a condurre certe attività ma giusto nell'articolo ci chiedevamo cosa facessero 15 addetti militari russi a Roma, dato che non ci sono programmi congiunti in corso. Ecco, oggi sappiamo che almeno un paio di loro s'impegnavano nello spionaggio contro di noi e, probabilmente, contro la NATO.
Una volta si tradiva per soldi e ideologia, oggi quasi solo per soldi ma comunque dev'essere chiaro che poi se ne pagano le conseguenze. Nessun plotone d'esecuzione all'alba ma ma neppure una semplice romanzina, ma anni di carcere.
E questa vicenda dovrebbe far riflettere i troppi amici di Putin che ancora ci sono in Italia, stendendo un velo pietoso su certe vicende. A Mosca si pensa che l'Italia possa essere terreno di conquista in vari campi, da quello politico a quello militare.
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