A PROPOSITO DELLA MISSIONE "ISPETTIVA"
DELL'ONU IN ITALIA
Abbiamo voluto attendere quasi 24 ore prima di commentare la notizia circa la decisione d'inviare in Italia una missione ONU per accertare lo stato del razzismo in Italia e le violazioni dei diritti umanitari. Un tempo di riflessione dopo essere rimasti letteralmente allibiti.
Coll'ONU non abbiamo mai avuto un buon rapporto. Eravamo piccolissimi ma ricordiamo quando in una base aerea con presidio ONU in Congo, nel novembre del 1961, furono prelevati 13 aviatori italiani, massacrati da una soldataglia senza che il presidio ONU muovesse un dito (i nostri erano andati a rinfrescarsi convinti che la base fosse sotto controllo delle Nazioni Uniti vista la presenza di un suo reparto, rimasto invece a guardare!).
Siamo cresciuti e abbiamo visto direttamente l'ONU fare qualcosa ma anche restare a vedere massacrare la gente. Abbiamo ben presente il generale Morrilon che, in piedi su di un veicolo, urlava agli abitanti di Srebrenica di: "non preoccuparsi perché erano sotto la protezione dell'ONU". Sappiamo come è andato a finire. E non provate a scaricarla sui soldati olandesi che erano sul posto, in quanto, loro e i velivoli che riempivano il cielo, attendevano ordini (non consigli!) da New York. Potremmo proseguire con i civili lasciati fuori dalle basi ONU e fatti a pezzi in Ruanda (così come 12 paracommando belgi). O vogliamo parlare dei traffici dell'ONU condotti da militari e civili?
Ci fermiamo qua ma ci ricordiamo tutto, i fattori positivi ma anche errori pazzeschi e atteggiamenti terribili.
Se dopo aver traghettato in mare, spendendo una valanga di denari per recuperarli e assisterli, centinaia di migliaia di persone, bisogna essere "ispezionati", è segno o che qualcuno ha centrifugato il cervello e l'ha sparato verso Alfa Centauri per non avere più niente a che fare con lui o, altrimenti, che qualcuno vuol farsi una vacanza in un bel paese.
Anche non lontano dai nostri uffici, un gruppo di persone è ospitato in una struttura molto bella con tanto di piscina. Qualcuno è meno fortunato e vi sono stati casi isolati (montati ad arte, come quei quattordicenni che hanno sparato a salve contro un africano a Pistoia, episodio spacciato poi come "spari contro un migrante"), ma a tutto vi è un limite. E questo, a nostro avviso, è stato abbondantemente superato, complice anche qualche italiano, come quei "simpaticoni" che stavano portando al confine francese in pullman un gruppo di persone sbarcate da nave DICIOTTI. Nessuno di loro era in stato di arresto ma i richiedenti asilo DEVONO rimanere nel paese dove fanno la richiesta e questo chi si occupa d'immigrazione lo sa benissimo. Ma qui ognuno pensa di fare come vuole, incluso qualche magistrato in cerca di notorietà.
Benissimo ha fatto Salvini ha minacciare il taglio dei fondi a un baraccone che non solo mangia soldi ma anche ci ha gravemente offesi, in un mondo in cui ne succedono ogni giorno di tutti i colori senza che nessun alto commissario trovi niente da ridire o mandi ispettori. E non fateci pensare ai tanti militari italiani morti proprio durante missioni ONU.
Ci fermiamo qui, pensando che il concetto sia stato abbastanza chiaro. Ma questa storia non è chiusa.
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