UN PRIMO BILANCIO DI
EUROSATORY 2018
Oggi si chiude il salone Eurosatory 2018, la più grande mostra militare in Europa. Un grosso impegno per RAIDS perché si tratta di 1.572 espositori, piccoli e grandi.
Vediamo alcuni elementi salienti.
L'affluenza è stata alta ma inferiore ad altre edizioni, facendo attenzione a distinguere i compratori e i professionisti da chi visita la struttura per mera curiosità. Sono mancati alcuni compratori arabi, in conseguenza anche della vicinanza della chiusura del Ramadam, elemento che doveva essere tenuto ben presente.
La Russia è esclusa per i noti motivi mentre l'area esterna è stata clamorosamente dimezzata, lasciando però fuori alcuni grossi gruppi tedeschi e francesi mentre Leonardo è stato costretto, con i suoi grossi veicoli, all'interno. Destino a voluto che siano stati, nonostante la stagione, giorni anche di forti piogge, per cui questa discriminazione non ha giovato a qualcuno. Era il debutto anche per l'alleanza fra Nexter e Kraus Maffei Wegman, il colosso europeo del settore
Chi non è mancato sono stati i turchi, i cui espositori, anche molto grossi, sono più che raddoppiati rispetto all'ultima edizione del 2016.
Gli Stati Uniti avevano una forte presenza, essendo cresciuti come aree espositive ricevendo supporto anche dall'US Army che ha inviato alcuni mezzi pesanti dalla Germania.
Aumentano i giapponesi e sono apparsi anche industrie di paesi emergenti, come la Thailandia.
I controlli di sicurezza rallentano e ostacolano l'afflusso. Per essere operativi dalle 08.00 ci alzavamo prestissimo, così come molti espositori. Possibile che, almeno per le ore iniziali d'afflusso non sia possibile avere più varchi di controllo?
Il numero dei paesi italiani è rimasto nella media, con uno sforzo dell'AIDE per supportare i nostri espositori. Lodevole la presenza (tutti i giorni) del presidente, l'onorevole Crosetto, che, venendo dall'industria, conosce bene questi problemi. Leonardo e Iveco per esporre i propri veicoli hanno dovuto fare un grosso sforzo ma, a differenza di altri, pur vigilando su certi segreti industriali (vi era del personale della sicurezza che controllava che qualcuno non s'infilasse sotto e dentro i mezzi per cogliere dettagli) non si sono "blindati" come altri.
I risultati concreti si vedranno fra qualche tempo ma i bilanci europei sono sempre bassi e i grandi programmi languono mentre le aree di crisi sono sempre molto attive.
Molti i mezzi telecomandati, anche terrestri ma molti anche i sistemi di contromisure per il settore in quanto anche oggetti amatoriali possono fare danni, come hanno sperimentato i russi in Siria.
Su RAIDS, su due puntate, pubblicheremo un resoconto completo anche perché abbiamo fatto tanti chilometri per vedere di scoprire novità interessanti anche presso piccoli espositori.
Rilasceremo altri commenti ma siamo già in partenza per il prossimo SEA FUTURE di La Spezia, che apre il 19 prossimo.
Per chi è interessato ai conflitti, segnaliamo che è in programma un nuovo viaggio su uno dei tanti fronti che ci sono nel mondo, dato che a frequentare solo i saloni si finisce per avere una visione distorta della situazione, magari distratti da qualche bella standista che spicca fra cingoli e cannoni!
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