PARATA A MOSCA
Si è appena conclusa la Parata per ricordare la vittoria sulla Germania nel 1945, con riferimenti anche al ruolo avuto dai altri paesi europei nell'inviare unità e volontari sul fronte orientale. Davanti a Putin sono sfilati uomini e mezzi, in una corografia che ricorda molto da vicino quella dell'epoca sovietica, con tripudio di bandiere rosse e falci e martelli, giusto per ricordarlo a chi vede in Putin un punto di riferimento per l'Europa.
Le novità tecniche sono state molto poche. E' sfilato per la prima volta il carro d'appoggio TERMINETOR, con due cannoncini da 30 mm e missili a guida laser su scafo T-72, aerei ed elicotteri pilotati a distanza e piccoli mezzi cingolati, sempre a controllo remoto, per la bonifica dei campi minati, simili a quelli in servizio da anni in Europa. Ha sfilato anche il missile balistico intercontinentale YARS, munito di 10 teste autonome di rientro, con cariche termonucleari.
Piuttosto sono confermate le voci circa il ritardo sull'entrata in servizio dei nuovi mezzi pesanti, ad iniziare dai carri T-14, vuoi per problemi tecnici che per problemi finanziari, così come per i veicoli cingolati per la fanteria. Se ne riparlerà nel 2020/2021 per vederli in numero consistente. Mosca è sempre alle prese con una seria crisi economica e le spese per l'intervento in Ucraina e in Siria si fanno sentire. Il prezzo dei prodotti petroliferi è risalito ma siamo ancora sotto il minimo che era stato preventivato.
In campo aeronautico i velivoli sono stati pochi e alcuni vecchi, come i Tupolev Tu.95, in volo per la prima volta prima che nascesse Putin! Il presidente è apparso in buona forma, dopo essere appena rieletto per il quarto mandato. Una selezione di comandanti si sono presentati e, come da tradizione sovietica, si sono rivolti a lui con l'appellativo di "Compagno", magari ostentando petti pieni di decorazioni, come era ai tempi dell'URSS.
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